In una lunga intervista con Brian Kamenetzky del blog Land ‘O Lakers di EspnLosAngeles.com (riportata anche da gazzetta.it), Mike Brown, allenatore dei Los Angeles Lakers per il secondo anno consecutivo, ha parlato di tutto: dalle grandi aspettative per la prossima stagione, alla pressione di allenare una squadra così esposta mediaticamente, fino ai nuovi acquisti e al ruolo che avrà uno come Steve Nash. Dopo il fallimento dello scorso anno Brown sa bene di essere con le spalle al muro, perchè il mercato estivo dei gialloviola gli ha messo in mano una Ferrari, che ora però dovrà essere settata e guidata nel migliore dei modi.
Ecco alcuni degli estratti più interessanti dell’intervista:
“Le aspettative riposte in questa squadra non si limitano alla semplice qualificazione ai playoff: ogni anno, la proprietà e la dirigenza vogliono competere per la vittoria finale. Come coach, non capisco come si preferisca evitare questo tipo di situazioni, a meno che non ci si accontenti di ricevere uno stipendio da allenatore Nba. Io voglio stare in situazioni dove ho un’opportunità di vincere un anno sì e l’altro pure. Sapete, penso che sia sempre stato il mio sogno e credo che dovrebbe essere anche quello di chiunque si definisce competitivo. Questo tipo di situazione ne è la riprova.”
E’ anche vero però che coach Brown si è abituato bene, prima con LeBron James ai Cavaliers e adesso con Kobe Bryant (e tutti gli altri All-Star arrivati per rinforzare il roster) ai Lakers:
“Tutti lo ripetono come un mantra: aspettative, aspettative, pressione, pressione. Ma secondo me la pressione arriva quando non si è preparati, ma noi lo saremo. Detto questo, capisco i pensieri e le aspettative della gente, ma vorrei aggiungere un cosa: non credo che qualcuno abbia detto che quello che abbiamo ottenuto l’anno scorso sia stato un buon risulato. Non credo che ci sia nemmeno una persona a Los Angeles che, in tutta onestà, possa dire di non essersi aspettata qualcosa in più. In questo lavoro vincere è tutto, quindi, quando parlate di aspettative dell’anno scorso paragonate a quelle di quest’anno, io penso che l’anno scorso tutti si aspettassero la vittoria del titolo.”
Quali saranno allora le avversarie più pericolose quest’anno per la vittoria del titolo NBA?
“La realtà è che dovremo superare Oklahoma City, campione dell’Ovest e Miami, campioni Nba. Al momento non abbiamo elementi certi per dire che siamo la squadra da battere, tranne l’ottimo roster sulla carta messo insieme da Jim Buss e Mitch Kupchak. Adesso abbiamo l’obbligo di provare a conquistare il titolo, anche se dovremo battere le squadre che hanno vinto la Western Conference e il titolo Nba.”
Gli arrivi di Nash e Howard hanno ovviamente rinforzato una squadra già forte, ma costringeranno coach Brown e il suo staff a modificare il modo di giocare, viste le caratteristiche molto diverse dei giocatori a roster. Ecco spiegato il perchè, dopo la partenza di Messina e Snyder come assistenti, dell’arrivo di Eddie Jordan, ex head coach dei Wizards, grande predicatore ed esperto del Princeton Offense:
“Secondo la nostra idea, Steve avrà un’opportunità (sarà il regista della squadra) e potrà anche avanzare sul parquet e giocare sul pick and roll se lo considera opportuno. Dipende da lui, da dove deciderà di ricevere la palla o da quale chiamata farà o da che azione vorrà sviluppare, dipende da lui l’adozione di alcune sfumature della Princeton offense. Quindi, con lui alla regia o decidendo in altro modo, potrà comunque avere l’opportunità di riprendere la palla dopo un movimento suo o degli altri. Non voglio svelare troppo le nostre idee, ma, in poche parole, avremo l’opportunità di fare pick and roll all’inizio di quasi tutte le giocate avanzando sul parquet all’inizio delle fasi offensive. Se così non fosse, può anche decidere di far qualcosa che esuli dal Princeton, passando la palla, costruendo un’azione, chiamando uno schema.”