Oggi a Milano.
Ero incuriosita da una pizzeria al taglio consigliata su Facebok dal Tourbillon de Milan, sita in via Spontini. Devo dire che sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa.
Il locale magari non si presenta molto bene, il servizio è essenziale, ma la pizza (solo rigorosamente Napoli, niente altre variazioni) è davvero ottima. Frequentare i social network a volte può essere davvero utile ed interessante.
Nel pomeriggio poi ci siamo recati in via Paolo Sarpi, da Melegari, per acquistare l’ennesimo cappello stile texano per mio marito, questa volta bianco. All’uscita, proprio davanti al negozio, una sorpresa: un’altra conoscenza, questa volta di Google+, Toni Graffio, che gira Milano per documentare tutti i graffiti della città e fotografare anche altri artisti di strada.
Questa volta era il turno di Jurij (in arte Sulmondo), che fa parte della cosiddetta categoria dei Madonnari, il quale, armato solo di una fotografia di Einstein – quella celebre con la linguaccia – di un metro e di gessetti, stava decorando in questo modo il marciapiedi.
Ho così fatto la conoscenza di Tony che mi ha dato pure l’indirizzo di un blog, Armando Bruzzesi, il re del barboni, che invece usava i marciapiedi per scrivere le proprie poesie… e qui ne posto una…
Atea è l’indifferenza
Percorrendo cammini nel tempo riconosci che
l’umanità oggi è ad un bivio: l’assurdo o il mistero?
L’assurdo porta alla disperazione, il mistero
come una scala invita a salire sul sublime
colle della speranza, ove la vita s’infiora, l’animo
tace, colto da improvviso stupore.
La scelta del mistero è la via che conduce alla
verità ed alla liberazione dai mille intrugli che
possono rendere dubbioso il cammino.
Duole, fa male, fa paura l’indifferenza.
E’ la morte dell’anima, induce l’uomo a
chiudersi in se stesso, a guardare solo il suo
tornaconto senza cogliere la varietà della vita
e delle varie sofferenze, incapace com’è
d’altruistici slanci nel diario dei giorni a venire.