Si preannuncia una stagione piena di contraddizioni, magia e rivoluzioni. L’autunno/inverno 2013/2014 ci vuole consapevoli, a nostro agio con i tempi che stiamo vivendo, ma capaci anche di trasgredire, osare, sognare. Tantissimi i trends proposti in questa gelida settimana della moda milanese.

Sono suggestioni nettamente orientali, nella freddezza e nel rigore dei tagli asimmetrici, quelle proposte da
Gianfranco Ferrè. Ricordano i kimoni, i cappotti dalle linee squadrate, le cinture che strizzano la vita. Una disciplina e una forza che ci ricorda il samurai, per una valchiria moderna, sicura della propria personalità. Vince la sfida col nuovo, la storica maison, per una femminilità spregiudicata eppure sottilmente elegante e sensuale.

Una collezione di ispirazione bizantina, quella di
Dolce & Gabbana. Intramontabili, forse i soli a riuscire a cambiare restando sempre fedeli a se stessi. Suggestive stampe agiografiche non fanno rimpiangere le riuscitissime stampe iper colorate, omaggio alle preziose ceramiche di Sicilia, della collezione estiva. La loro donna è ancora una sicula doc, in austeri cappotti e scamiciati. Evergreen, nonché firma del duo storico, il pizzo nero. Senza tempo il tripudio barocco degli accessori preziosi. Originalità, personalità e carattere. Semplicemente 10+.

Allure da femme fatale per la donna di
Bottega Veneta. Boccoli selvaggi su austere ma sensualissime donne anni Quaranta. Gonne a palloncino, cappottini smilzi, polacchine stringate ai piedi e
rossetto rosso lacca, per una femminilità classica ma contemporanea.

Eleganza senza tempo vista anche da
Scervino. Il romantico fazzoletto in testa (di pelliccia), la perfezione di certi tagli, le scarpe con cinturino, i guanti lunghi in pelle. Tutto è al suo posto, in questa sofisticata lady, a metà tra Audrey Hepburn e le dive degli anni d’oro.

Totale inversione di marcia da
Fendi, che porta in passerella una donna punk, con tanto di cresta bicolore, purtroppo in pelliccia. Strong, aggressive e colorata, la donna di
Karl Lagerfeld è un’icona moderna ed ironica. Non solo nelle provocazioni, ma anche nelle proporzioni e nei colori fluo, è una dichiarata full immersion negli Eighties. Opulenza, colore, spensieratezza, dalla texture dei capi ai dettagli, come gli eccentrici occhiali, anche questi iper colorati. Una ventata di ottimismo, in barba alla crisi.

Estremamente suggestiva, la collezione di
Prada stupisce e stacca dalle ultime. La drammaticità di un’eroina vittoriana, nelle gonne sovrapposte, nelle scollature usurate e nei cappucci. Top model del calibro di Adriana Lima in passerella, degne interpreti di un mood particolare, che non rinuncia al colore, anche fluo, riuscendo a coniugarlo perfettamente con i capi più austeri.

Pulizia, il consueto minimalismo, tocchi orientali nelle maniche a kimono, nei colori che ricordano il Sol Levante.
Jil Sander propone capi in linea con la tradizione del brand storico. Monito ad un’eleganza misurata, sobria, eppure estremamente elitaria, tra tocchi di tartan e bicromie moderne.

Total black, ed elogio della minigonna, per un inedito
Ferragamo. È proprio la mini, il capo principe indiscusso dell’intera collezione. Elementi strong, nei caratteristici calzari in pelle, nelle giacche e negli inserti. Nero e blu dominano incontrastati.

Grunge, trasandato chic,
Trussardi convince con una collezione rilassata. Proporzioni oversize, tuniche e maxi gonne. La sapiente ricerca dei materiali caratteristica della storica maison si rinnova con splendide declinazioni in chiave stampata, su jumpsuit e maxi gonne. Per una donna che lavora ma che non rinuncia al relax e alla comodità.

Infine, sofisticata, la donna di
Armani. Re Giorgio presenta una donna contemporanea, che ruba al guardaroba di lui. Superba eleganza e ricercatezza dei materiali per le giacche con decorazioni trapuntate e la fluida morbidezza dei pantaloni. Un omaggio alla donna più elegante per eccellenza, la donna francese, nella classe dei tailleur, nei tagli disimpegnati delle casacche, il lusso moderato dei capi da gran soirée.Il Prêt-à-porter è più vivo che mai. Sognate, donne, sognate!Chiara Caputo