E’ stata approvata nella notte la delibera che istituisce il registro delle unioni civili del Comune di Milano. Il provvedimento e’ passato con 27 voti favorevoli (hanno votato anche 2 consiglieri Pdl) 7 contrari e 4 astenuti: i consiglieri dell’ala cattolica del Pd perplessi sulla creazione del registro, che pero’ hanno evitato di provocare una spaccatura nella maggioranza con un voto contrario. ‘Da oggi a Milano ci sono piu’ diritti”, ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Così l’Ansa ha dato la notizia alle 6.27 di stamattina. Si può sostenere senza alcun timore che quella delibera non cambierà il volto di Milano, non sconvolgerà la vita delle famiglie tradizionali, eterosessuali, o dei fedeli della Chiesa cattolica. Le persone di orientamento omosessuali generalmente appaiono nelle cronache come coloro che subiscono violenza fisica e discriminazione, non il contrario; non chiedono contributi, soldi, aiuti al Comune, sottraendone alle famiglie cattoliche numerose, bensì chiedono semplicemente il riconoscimento di diritti umani. Dunque non si vede quale disastro si profili a Milano.
Ma c’è una differenza sostanziale tra un eterosessuale e un omosessuale, tale che giustifichi una differenza di diritti? No. L’omosessuale spesso non è nemmeno riconoscibile, se non fa outing, cioè se non dichiara la propria tendenza. Anche coloro che mostrano un comportamento effeminato sono forse come tali dannosi alla società? C’è solo qualche differenza. Che però non incide sulle capacità intellettuali, lavorative, sentimentali, umane in generale.
E allora perché strepita tanto la Chiesa cattolica, al punto che solo nel 2012 una città cosmopolita come Milano ha approvato quella delibera? Perché la Chiesa cattolica vuole mantenere il proprio potere, condizionare le scelte politiche, influenzare la vita quotidiana delle persone. Ma non può essere la Chiesa cattolica il punto di riferimento di un mondo che non si divide più in regni e religioni ormai da diverso tempo.
Finito, si auspica, il Medioevo, verrà il tempo di una nuova richiesta da parte della comunità omosessuale: il pieno riconoscimento del matrimonio civile, universalmente valido al di là dell’orientamento dei coniugi, e la sua totale equiparazione al matrimonio eterosessuale e alla famiglia. Il registro delle unioni civili è solo un primo passo.