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Mini muffin alla Dalloway

Da Ildolcedellavita

I preparativi per una festa sono sempre caratterizzati da un insieme di emozione, allegria e preoccupazione. Mrs Dalloway lasciava che i camerieri preparassero le stanze e le pietanze da servire mentre lei in una mattinata assolata usciva a comprare i fiori necessari per la festa; attraversava i romantici parchi londinesi con l’insieme di questi sentimenti e il desiderio di stemperare ogni preoccupazione andando dal proprio fioraio di fiducia.
Con uno degli incipit piu’ belli della letteratura moderna viene descritta l’essenza stessa di una donna in bilico tra leggerezza e inquietudine che, nel corso della giornata che portera’ alla festa serale, vive e reagisce a suo modo alle sofferenze della guerra vicina.
Ben lontana da lei per certi aspetti, tutte le volte che sono travolta dai preparativi di una festa penso sempre alla giornata della signora Dalloway e, come lei, esco sempre a comprare dei fiori.

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Ho preparato questi mini muffin per la festa del primo compleanno del mio bimbo. Nonostante tutto fosse stato ordinato (palloncini compresi) non potevo permettere che per la sua prima festa non ci fosse nulla di mio per lui; cosi’, senza camerieri al lavoro per me ma con tutta la famiglia all’opera, sono riuscita a preparare questi piccolissimi dolcetti pensando gia’ che mi sarebbe proprio piaciuto aprire un blog dove raccontare anche questa storia.

185 g farina 00
185 g burro
100 g noci sgusciate
95 g zucchero di canna
50 ml latte
2 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale

Per la glassa
120 g cioccolato al latte
15 g burro

Montare con le fruste elettriche il burro e lo zucchero, aggiungere poco alla volta le uova un po’ sbattute in precedenza. Aggiungere la farina, il lievito, il sale e per ultimo il latte versato a filo.
Tritare al coltello 60 g di noci e aggiungerle al composto. Riempire i mini pirottini per 3/4. Infornare a 180 C per una 8-10 mn.
Per la glassa, far sciogliere il burro con il cioccolato a bagnomaria.
Decorare i mini muffin con la glassa intiepidita e con il resto delle noci ridotte a lamelle.

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La signora Dalloway

La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei.
Quanto a Lucy aveva già il suo daffare. Si dovevano togliere le porte dai cardini; gli uomini di Rumpelmayer sarebbero arrivati tra poco. E poi, pensò Clarissa Dalloway, che mattina – fresca come se fosse stata appena creata per dei bambini su una spiaggia.
Che gioia! Che terrore! Sempre aveva avuto questa impressione, quando con un leggero cigolio dei cardini, lo stesso che senti’ proprio ora, a Bourton spalancava le persiane e si tuffava nell’aria aperta. Com’era fresca, calma, piu’ ferma di qui, naturalmente, l’aria la mattina presto, pareva il tocco di un’onda, il bacio di un’onda; fredda e pungente, e (per una diciottenne com’era lei allora) solenne, perche’ in piedi di fronte alla finestra aperta, lei aveva allora la sensazione che sarebbe successo qualcosa di tremendo, mentre continuava a fissare i fiori, e gli alberi che emergevano dalla nebbia che a cerchi si sollevava fra le cornacchie in volo.

Tratto da “La signora Dalloway” di Virginia Woolf, Feltrinelli, 1993


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