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Minneapolis: licenziato spara agli ex colleghi, cinque morti e quattro feriti.Non condivido ma, succedesse in Italia nel giro di 6 mesi si ridurrebbe la popolazione del 50%.

Creato il 28 settembre 2012 da Slasch16

Minneapolis: licenziato spara agli ex colleghi, cinque morti e quattro feriti.Non condivido ma, succedesse in Italia nel giro di 6 mesi si ridurrebbe la popolazione del 50%.Ovvio che non è questo il modo di fare la rivoluzione, sparare ai colleghi è una pazzia raramente sono colpevoli di un licenziamento, ma è il titolo che è fuorviante lui ha sparato ai titolari ed ai dirigenti.
Vi immaginate se in Italia qualcuno perdesse la pazienza ed iniziasse a sparare contro tutti quelli che ci hanno portato alla rovina? Compresi i bravi managers, da centinaia di migliaia di euro all’anno, che ci hanno sfruttato per decenni come lavoratori facendo le carogne in conto terzi?
Non essendo noi l’America non ci sarebebro abbastanza armi e munizioni. Fortunatamente.
Ogni tanto, ultimamente sempre più spesso, un pensiero mi assale e mi riporta alla rivoluzione francese che fu una svolta per la Storia del mondo.
I francesi, stanchi di subire i soprusi e di mantenere la nobiltà parassita, fecero la rivoluzione e fu una rivoluzione borghese perchè ad attuarla fu il ceto medio, artigiani, commercianti, produttori, contadini.
Stanchi di pagare gabelle ai parrucconi che per generazioni non hanno mai lavorato ma vissuto nei castelli tra il lusso e lo spreco, pensarono bene di fare la rivoluzione e ghigliottinarli sulla pubblica piazza.
Ecco io paragono i politici a vita, i governanti trasformisti, i banchieri speculatori e parassiti, i managers privati o di Stato, i boiardi neoliberisti dell’economia e della politica, alla nobiltà francese.
Insomma se volessimo imporre la libertà, fraternità ed uguaglianza in democrazia la classe dirigente del capitalismo avanzato dovrebbe fare la fine della nobiltà francese.
Fatta pulizia, per qualche decennio non verrebbero più ad imporci sacrifici dall’alto dei loro privilegi facendoci controllare, a vista, dalla polizia  e manganellare quando abbiamo il coraggio di alzare la testa e protestare.
So benissimo che, una volta assestata la rivoluzione, si creerebbe una nuova generazione di dirigenti, parassiti, boiardi che travolti dalla passione per il potere e dai privilegi di cui godrebbero in quanto classe dirigente, la storia si ripeterebbe nel giro di pochi decenni.
Ma la vita è una ruota e si potrebbe programmare una rivoluzione ogni 50 anni per fare la pulizia delle scorie parassite.
I migliori a fare la morale, la predica, ad inculcarci nella testa che ci voglioni i, nostri, sacrifici per salvare il Paese sono quelli che non hanno mai tirato la lima, portato un sacco sulle spalle, lavato una macchina. Che non hanno mai avuto il problema delle bollette, di vestire i figli, di mandarli a scuola.
Nascono ed hanno già due o tre case a disposizione, ereditano pure i dipendenti di famiglia, fanno la bella vita e vanno in televisione a spiegare che al crisi è fisiologica, la recessione pure e quindi si deve licenziare.
Il lavoratore non deve avere pretese, diritti, si deve riciclare cone uno straccio per salvare l’economia, le banche, gli investitori e tutti i parassiti che dobbiamo mantenere.
E’ un discorso a 360°, ovviamente, la politica fa da supporto a questo capitalismo liberista che rende i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più disperati.
Il capitalismo, per tenerci buoni, attraverso il liberismo ci illude che la ruota possa girare anche per noi che non siamo fenomeni, cervelli normali, e che viviamo delle nostre mani e della nostra fatica.
Ogni tanto emerge chi ce l’ha fatta e questo illude la massa che se ce l’ha fatta lui ce la possiamo fare anche noi.
Non è così, lo è per la minima parte dei proletari, numeramente insignificante direi, perchè chi si sacrifica nella sua aziendina con i suoi dipendenti non fa storia e non fa notizia.
Fanno invece notizia i Ricucci, i furbetti del quartierino immanicati con la politica, quelli che rubano e razziano con la politica o truffando migliaia di persone come ha fatto Tanzi e non solo lui.
Se un bandito di questi mette su un’impresa che fattura milioni, magari in combutta con la politica, può capitare che un decennio dopo venga incastrato dalla magistratura, vada in fallimento, crolli il castello di carta che gli ha permesso di fare i milioni.
Certo, forse finirebbero in galera, di solito li mandano ai domiciliari, gli sequestrerebbero qualche capannone, qualche villa, ma una cosa è certa: i suoi figli, le generazioni future di questi banditi avrebbero abbastanza soldi e proprietà per vivere senza lavorare per un secolo.
Pensiamo solo a quello che ha rubato Craxi, morto da latitante, basta ed avanza per figli e nipoti e questo sarebbe il meno, sotto ad un certo aspetto, quello che mi infastidisce  è vedere la figlia pretendere di venerarne la memoria, metetre in piedi una fondazione a suo nome senza nessuna vergogna.
Lo veneri lei suo padre, lo statista, è lei che ha beneficiato delle sue ruberie e dei suoi intrallazzi, noi ne stiamo pagando ancora le conseguenze. E’ lui che ci ha rifilato Berlusconi, siamo passati da un ladro ad un piduista.
Ovviamente il licenziato di Minneapolis non va preso ad esempio, la rivoluzione francese sì, direi che è arrivato il momento.
O manca poco.



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