Il mese scorso ho letto un romanzo di Gyles Brandreth, "Oscar Wilde e il gioco della morte", in cui il giovane e già famoso esteta irlandese invitava una serie di amici ad una riunione del suo club "Il club Socrate". Ad un certo punto propone un gioco: ognuno dei presenti dovrà indicare chi uccidere. Si potranno scegliere anche figure metaforiche. In molti sceglieranno proprio il poete e sua moglie. Intanto le prime persone indicate nella lista delle potenziali vittime iniziano a morire misteriosamente...
Del libro mi ha certamente colpito la storia ed il climax di suspance ma anche una frase, attribuita ad Arthur Conan Doyle, che ho trovato nel mentre. Ve la riporto.
"Lei era seducente, ed era una sopravvissuta...
Aveva il viso della più bella delle donne e il cervello del più coraggioso degli uomini."
Trovo che sia una delle più belle cose che si possa dire di ed a una donna. Non siete d'accordo?