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“Mio figlio mi ha aggiunto su FaceBook”..critica e recensione..

Creato il 16 febbraio 2011 da Gianpaolotorres

“Mio figlio mi ha aggiunto su FaceBook”..critica e recensione..

La storia di una famiglia di librai trapiantata in città non è necessariamente pubblicità occulta o manifesta

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 http://www.libreriagiovannacci.it/Chi_Siamo.html

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In occasione della pubblicazione dell’ultimo libro di Alessandro Schwed “Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook”, al Centro di cultura ebraica di Roma, si è svolto un incontro per riflettere sul social network più famoso al mondo.
Qual è il rapporto dei giovani e degli adulti con questo strumento? Quali sono i vantaggi e quali i rischi di entrare a far parte di questa comunità virtuale? Sono state queste, fra le altre, le questioni al centro del dibattito, cui hanno partecipato, assieme a Schwed, Gavriel Levi, studioso di ebraismo e neuropsichiatra infantile, e Alex Zarfati, gestore di blog.
Fra il pubblico anche il rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. Il confronto è stato introdotto e moderato dalla direttrice del Centro, Miriam Haiun.
Tra i relatori sono emerse posizioni differenti nel rapporto con Facebook e i nuovi strumenti di comunicazione.
Schwed ne ha discusso sottolineando lo spiazzamento di un padre nei confronti di una realtà così diversa dall’adolescenza attraversata a suo tempo. Quello infatti ritratto anche nel suo libro è un genitore che si scontra con una realtà che conosce poco e che è diventata ormai lingua di tutti i giorni.
Alex Zarfati ne ha parlato invece da tecnico e al tempo stesso da giovane cresciuto assieme allo svilupparsi di questi nuovi mezzi di comunicazione, che in pochi anni si sono così tanto evoluti e che continuano a farlo in maniera inarrestabile. L’invito di Alex è stato chiaro e deciso: “Fare parte o meno di Facebook non è in discussione, è necessario. Dentro c’è tutto il mondo, sono seicento milioni gli utenti iscritti ma soprattutto viviamo nell’era della condivisione i cui vantaggi sono sotto gli occhi di tutti”. Ma poi avverte: “E’ tanto necessario farne parte quanto obbligatorio saper padroneggiare lo strumento, che porta con sé oltre agli enormi vantaggi anche alcuni rischi. Come ogni mezzo anche Facebook deve essere utilizzato in maniera responsabile”. “Scappare dal problema non è la cosa giusta” – ha ribadito più volte.
Fra i rischi prospettati da Alex ci si è soffermati sulla privacy e sul furto di identità.
Gavriel Levy, dal canto suo, ha colto nel nuovo strumento il frutto di un cambiamento generazionale nel modo di vivere l’adolescenza ma non vede in Facebook un pericolo. “Non è né un bene né un male”, ha detto a tal proposito. Sostanzialmente è il segno dei tempi. Levy rifiuta l’idea di dover suddividere le riflessioni su Facebook fra “apocalittici e integrati”. “Gli adolescenti supereranno anche questa”, ha affermato.
Lo scrittore Schwed nel riflettere su rischi di Facebook si è soffermato  sul cambiamento nel modo di vivere i rapporti umani e sulla scarsa profondità degli argomenti trattati, visto che i nuovi strumenti sono diventati così veloci e fugaci.
Gli ha risposto Levy affermando che secondo lui gli innamoramenti non sono cambiati e in merito alla profondità ha affermato: “C’è sempre stato chi approfondisce e chi no”.
L’unanimità fra i relatori è stata espressa nel prendere atto che qualcosa è cambiato e probabilmente continuerà a modificarsi.

Valerio Mieli   da: http://moked.it/

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Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook, di Alessandro Schwed

4 ottobre 2010 | Autore: Elda

In libreria dal 29 settembre, Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook, di Alessandro Schwed, edito da L’ancora del mediterraneo,  è il piccolo, tenero resoconto di un padre che si trova ” improvvisamente” catapultato nella tempesta adolescenziale del figlio.

Come ci si comporta con un figlio che, da un giorno all’altro, diventa “lungo e magro”, porta più di 40 di scarpe, ha una voce “come il sax soprano di Coltrane” e  vi apostrofa con l’amabile appellativo di “vecchio”?

Il padre del “Lungo” non lo sa. Un bel giorno, scopre di avere di fronte uno sconosciuto cupo e scontroso, che si innamora di fanciulle virtuali, usa un linguaggio incomprensibile, ama la chitarra e odia gli amati genitori.

Eppure, il piccolo grande “Lungo”, di babbo e mamma, ha ancora bisogno: quando la fanciulla di Facebook,per cui ha perso il sonno,l’appetito e la fantasia, sparisce dalla circolazione; quando l’amico Holan del Kosovo ha paura dei tuoni o quando la scuola diventa un onere insopportabile.

Ormoni tempestosi che papà Alessandro, descrive con spirito ironico in 190 gradevolissime pagine in cui molti padri si riconosceranno perché – magra ma rassicurante consolazione – “ci siete anche voi,gli altri padri, a vivere così”.

Come madre di un’incipiente  teenager , consiglio Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook anche alle madri,pur non condividendo la tesi di papà Alessandro per cui le mamme saprebbero tutto “senza bisogno di studiare”, sin dal primo giorno di vita dei nani.

“I padri nascono ciechi, le mogli streghe”, per cui saprebbero come, quando e quanto allattare; come e quando cambiare i pannolini; come gestire il fatidico primo giorno di scuola e, naturalmente, cosa accade e cosa fare quando il nano si trasforma in adolescente.

Come madre, in verità, questo sapere innato non me lo riconosco. Magari lo avessi! Non andrei sempre a tentoni e a tentativi, sperando di non sbagliare e sbagliando a sperare che i consigli degli esperti possano colmare i momenti di vuoto, paura ed incertezza.

Per me, mia  figlia, dal giorno zero, è stata una scoperta avvenuta giorno per giorno. Una scoperta che continua e che mi sbalestra oggi come ieri,cogliendomi quasi sempre impreparata. E, chissà, forse, è proprio questo il bello.

Ma siccome la mia è solo la voce di una rondine- che quindi non fa primavera-, il dubbio amletico resta: genitori si nasce o si diventa? Esiste davvero l’istinto materno che tutto sa e tutto può?

Leggete, meditate e …sceveriamo. Nel frattempo, favorite un assaggio...

http://librisulibri.it/2010/10/04/mio-figlio-mi-ha-aggiunto-su-facebook-di-alessandro-schwed/

+fine+



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