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Misteri italiani: il diploma di Renzo Bossi. Dimissioni !

Creato il 09 aprile 2012 da Malpaese @IlMalpaese

Renzo Bossi: «Mi sono diplomato quando non avevo la pressione dei giornalisti. Non ho vissuto bene gli anni della scuola con i giornalisti fuori per avere notizie su mio padre. Ho perso un anno quando papà era malato». «Non m’interessa dirti dove ho preso il diploma. Mi sono diplomato in una scuola padana. Sono sereno e tranquillo con i principi che la famiglia mi ha dato».

“Nessuno mi ha mai aiutato economicamente. Si, un aiuto c’è stato quando papà è venuto a Brescia per il comizio della campagna elettorale”.

In tempi ancora non sospetti, il 21 gennaio 2012, Leonardo Facco, giornalista de l’Indipendenza aveva scritto un articolo molto interessante dal titolo “Chi l’ha visto ? Il diploma di Renzo Bossi”:

“Qualcuno di voi si affiderebbe alle consulenze di Renzo Bossi? Chiederebbe a lui qualche consiglio sul proprio futuro economico, che ne so, sulla propria pensione? Se avete del fegato, potete provarci oggi stesso: “Il 21 gennaio si terrà a Monza un convegno su «Imprese, lavoro e pensioni: quale futuro?». Particolare attenzione sarà dedicata ai giovani, perché i giovani hanno davanti una vita di grosse difficoltà per quanto riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro”. Oltre alla testimonianza di Renzo Bossi, nel parterre saranno presenti i parlamentari Carolina Lussana e Paolo Grimoldi (eterno giovane padano) e la consigliera regionale Monica Rizzi.

Quali sono le credenziali del rampollo di casa Marrone per spiegare a qualcuno come fare impresa, o come gestire le proprie sostanze per una serena vecchiaia? Ok, starete pensando che è solo poco più che ventenne Bossi jr, ma quanto titoli di studio avrà da dire la sua no?

Partiamo con la notizia del 12 luglio 2009, tratta da “la Repubblica”: “Diplomato con 69/100. Renzo Bossi, ventuno anni, il figlio del leader della Lega Nord Umberto ha preso la maturità. Lo ha raccontato lo stesso segretario dei lumbard arrivando ieri sera alla festa della Lega a Paderno Dugnano: «Oggi sono particolarmente in forma – ha detto ai militanti – perché mio figlio ha passato la maturità». Renzo, negli ultimi anni, era stato bocciato già 3 volte all’ esame finale del liceo scientifico”.

Dal giorno successivo, sul web s’è scatenato il finimondo e son nati persino gruppi su Facebook, per commentare l’impresa del giovane consigliere regionale. Tutti a sparare addosso a questo ragazzotto miracolato dalla politica, dando però per scontato che “il trota” fosse comunque diplomato, anche se dopo tre bocciature all’esame di maturità.

Vi porgo una domanda: chi di voi ha visto il diploma di Renzo Bossi? Un’altra: Come mai sul suo blog personale alla voce professione c’è ancora scritto un generico “studente” (senza alcuna specifica all’Università che starebbe frequentando)? Inoltre, come mai usando il pulsante “cerca” del suo blog se scrivete “diploma” o “maturità” vi compariranno solo alcune notizie sulla sua attività politica?

Da qualche tempo, sto cercando di capire se l’attestato di cui ha parlato Umberto Bossi a Paderno Dugnano esiste oppure no. Cercando in Google, fuorché notizie di stampa che genericamente riportano la contentezza del “senatur” per il superamento dell’esame di maturità del figlio, non v’è nulla di dettagliato su quel diploma: niente nome dell’Istituto frequentato da Renzo, nessun luogo in cui è avvenuto l’esame, zero dati di un documento che dovrebbe essere pubblico, trattandosi del famoso “pezzo di carta con valore legale”.

Un mio collega, che ha provato a scandagliare gli ambienti leghisti, di fronte alla sua richiesta di sapere dove si fosse diplomato il rampollo padano, ha solo ricevute porte in faccia e qualche risposta vaga del tipo “certe informazioni vengono coperte dalla privacy”. Che c’entra la “privacy” con un titolo di studio pubblico? Nulla.

Prima di continuare, permettetemi di ricordare i “precedenti” relativi a questo fantomatico diploma: Dal Tgcom: “A luglio 2008 Renzo Bossi era stato respinto (foto), la seconda volta dopo quella del 2007, all’esame di maturità. La famiglia presentò un ricorso al Tar contro la decisione del professori, perché il ragazzo sarebbe stato interrogato su una parte di programma che durante l’anno scolastico non era stata affrontata. Pare che ci sia stato davvero un errore formale di trasmissione del programma e così, prima che i giudici amministrativi avessero avuto il tempo di pronunciarsi, la commissione ha deciso di far ripetere al rampollo di casa Bossi l’esame orale, cui ha assistito anche un ispettore del ministero dell’Istruzione. Qualche giorno dopo il verdetto ufficiale: l’esame ha avuto nuovamente esito negativo”.

Tutto ciò è accaduto presso il Collegio Arcivescovile “F. Bentivoglio” di Tradate (Varese). Ho telefonato all’istituto chiedendo se, dopo le bocciature di cui sopra, Bossi junior si fosse diplomato lì. La risposta ottenuta è stata un no secco.

Non so a voi, ma a me qualche dubbio è sorto. Ecco perché ciò che vi racconterò di seguito – ripescando quella Monica Rizzi che lo ha seguito come un ombra durante le elezioni regionali del 2010 – non fa che ingigantire i miei sospetti.

Renzo Bossi, dopo la sua elezione bresciana, ha continuato a frequentare Monica Rizzi e la villona del fidanzato sul lago di Garda. Monica Rizzi, ancor prima dell’inchiesta per cui è ancora indagata – è scivolata nel tritacarne mediatico per aver millantato una laurea falsa in psicologia.

Altro personaggio assai vicino al “trota” è Francesco Belsito, segretario amministrativo del Carroccio, uno che fa parte della “Trimurti” del “cerchio magico”. Ebbene, anche lui – potente tesoriere che investe soldi in Tanzania – ha il vezzo di farsi chiamare dottore: in realtà sono ben due le lauree che millanta, ma che non ha. Due gli atenei indiziati, uno a Malta ed uno a Londra.

Infine, lupus in fabula, c’è ovviamente il plantageneta Umberto Bossi, noto alle cronache da tempo per aver festeggiato per ben due volte la laurea in medicina che non ha mai avuto e per aver dichiarato di essere un medico sin dal lontano 1975, quand’era iscritto al PCI.

I proverbi – distillato di saggezza popolare – ci insegnano che chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

Altri due dettagli, però, meritano attenzione.

1-Il terzo figlio del fondatore della Lega (il secondo avuto da Manuela Marrone) si chiama Roberto Libertà ed è nato due anni dopo Renzo. Anche lui pare abbia la passione per la politica, stando a quanto apparso sulla stampa recentemente. Ora, essendo nato nel 1990, Roberto Libertà si dovrebbe essere diplomato nel 2009 che, guarda caso, è lo stesso anno in cui avrebbe superato l’esame di maturità anche Renzo. Mi chiedo: ma non è che al padre a Paderno Dugnano hanno annunciato il diploma del terzo figlio e lui lo ha confuso con quello (mai preso?) del secondo? Non sarebbe la sua prima gaffe del resto!

2-Poco sopra, ho ricordato che una delle lauree di Belsito sarebbe stata presa a Londra. Il 13 settembre 2009, su “ilpadano.com” è stata riportata una notizia con questo titolo: “Bossi: mando Renzo a studiare a Londra”. Il testo della news: “A Ferrara, incontrando la gente in occasione della tappa intermedia della Festa dei popoli padani che lo porterà a Venezia, Umberto Bossi ha rivelato l’intenzione di mandare il figlio Renzo all’estero. “I giornalisti attaccano me e mio figlio, che – ha detto – andrà via dall’Italia, perché qui non lo lasciano in pace”. Il Senatur ha quindi spiegato che Renzo “andrà a fare l’università in Inghilterra”. Nei confronti di Renzo Bossi si è scatenata una campagna denigratoria originata dalle difficoltà scolastiche del ragazzo che, come è noto, lo avevano costretto a ripetere per tre volte l’esame di maturità”. Come mai proprio a Londra?

Ho chiesto lumi anche a fonti molto vicine al Carroccio, ma le risposte che giuntemi sono state: “Il nome dell’università è avvolta nel mistero e neppure la scuola superiore la conosce nessuno. Rimane il mistero…”.

Chiudo domandandovi: secondo voi è lecito che io possa avere dei dubbi sul diploma del “team manager” della nazionale di calcio padana, personaggio pubblico e pagato coi soldi dei contribuenti?

Credo, tra l’altro, che sia interesse dello stesso Renzo Bossi – costantemente nel mirino dell’opinione pubblica – dissipare ogni dubbio. Ne va della sua reputazione, anche se qualche giorno fa, per la cronaca, è stato lo stesso padre a minarla nella fondamenta, dato che lo avrebbe definito una “capra”.

Da “trota” a “capra”. Un vero animale politico.”

Oggi sappiamo che, grazie ad un’ annotazione degli investigatori, che sono stati spesi soldi pubblici per il diploma di Bossi Jr.

Questa intercettazione spiega molte cose:

Belsito: soldi, soldi della campagna elettorale del fanciullo e del trota?

Nadia: Ma c’hai le carte di quello che hai pagato?

Belsito: eh no, perche’ gli davo a lui, alla Rizzi (l’assessore Monica Rizzi in passato coinvolta in una indagine di dossieraggio, si ipotizza anche per favorire l’elezione di Renzo) e a lei portavo cash.

Nadia: tu devi fare il conto di tutto quello che manca all’appello e come, cioe’ se anche tu hai speso 300 euro per fare la spesa a lei, devi avere lo scontrino

Belsito: eh, ma di tutto non posso averlo

Nadia: ho capito, ma sono 600 mila euro di quest’anno, sono una marea dell’anno scorso, ci sara’ qualche cosa

Belsito: Ma certo

Piu’ avanti i due proseguono sullo stesso tema.

Nadia: pero’ le voci, tre lauree non possono costare un milione di euro

Belsito: ma no… le macchine che ha affittato Riccardo, le Porsche, le cose

Belsito dice poi di avere “i decreti ingiuntivi con timbro dell’avvocato e che ha pagato in contanti perche’ cosi’ gli e’ stato ordinato e che non ha pagato tramite bonifico perche’ lui (Riccardo Bossi) non fa parte del partito”

Nadia: Gli affitti li paghiamo tutti cash Belsito: certo Altri soldi “glieli davo al Sinpa glieli davo – dice Belsito – quelli della campagna elettorale di Renzo, io li portavo li”‘ In altri stralci di conversazione Nadia dice: “del 2011 c’ho 670 mila euro non giustificati”, mentre Belsito chiede “i soldi della scuola, quelli li’ come li giustifico io? quelli ce li ho in cassetta”.

Parlando della scuola “la richiesta – dice Belsito – era un milione di euro, questo me lo ricordo benissimo. Gli ho detto no, non ce la faccio adesso, dovere darmi almeno tre anni. E invece quelli di Cald (ndv Calderoli) come li giustifico quelli?”.

Precisiamo che prima di poter giungere a conclusioni bisognerebbe aspettare che una sentenza stabilisca che tutto quello che viene detto in queste intercettazioni corrisponda a verità.

Pero’, in un Paese normale, un politico che prende di stipendio quanto 13 ricercatori, dovrebbe farsi in quattro, per dovere morale, per dimostrare:

1-Che esiste realmente questo diploma, mostrandone l’attestato, dove c’è scritto chiaramente giorno, mese e anno del conseguimento, votazione e sede della scuola.

2-Che il suo diploma non è stato comprato con soldi pubblici, mostrando anche, qualora di trattasse di scuola privata, tutte le ricevute delle rette pagate.

In altri paesi i politici, anche di fama, esperienza e capacità superiori a Bossi jr. si dimettono per aver copiato la tesi di laurea. Essersi comprato un diploma con i soldi dei contribuenti italiani è decisamente piu’ grave. Se Bossi Jr. proprio non riesce a dimostrare che il suo diploma è vero e  non pagato con soldi pubblici non deve far altro che dimettersi perché con i soldi che gli diamo ogni mese possiamo aumentare gli stipendi a molti ricercatori.

Fonti:http://www.lindipendenza.com/diploma-renzo/

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