Onorevole Rutelli,
il nervosismo è lecito! La maleducazione no! Tra l’altro è difficile crede alle sue parole. Nessun esponente politico italiano rimette soldi propri per il bene comune nazionale. Al massimo lei ha investito i suoi soldi personali per la sua altrettanto personale carriera politica. Cosa che sarebbe comprensibile e condivisibile. Tuttavia, non merita un plauso. Al massimo sarebbe un fatto…
Rimane un aspetto su cui lei dovrebbe interrogarsi. Come può un sistema reggersi con partiti politicamente morti e amministrativamente vivi. Talmente tanto vivi da gestire milioni di euro che dovrebbero, secondo buon senso, essere immediatamente rimessi nelle casse dello Stato? Visto che trattasi di denaro investito dai cittadini nella Democrazia?
Forse, è a questa domanda che dovrebbe rispondere ed è a questa falla del sistema politico che bisognerebbe mettere una toppa. Nessuno vuole metterla sul banco degli imputati ancor prima che lo faccia la Magistratura. Nessuno vuole accusarla di reati che, fino al terzo grado di giudizio, non possono essere dichiarati tali.
Tuttavia, il “benaltrismo” è poco credibile. Sa perché lo è? Perché agli scandali dell’altro ieri e a quelli di ieri, si aggiungono gli odierni.
Sedici Giudici tributari sono stati arrestati in un blitz anticamorra, in Campania, della Guardia di Finanza. Sono finiti in manette, tra l’altro, otto persone tra tra funzionari e impiegati pubblici. Sempre di servitori dello Stato si tratterebbe.
Poi finisce in vendita, forse, la villa di Olbia di un signore che, con la scusa di far del bene, faceva i propri comodi. Almeno così dicono. E’ Don Verzè. Una stalla nel Comune di Olbia viene trasformata in Residenza di lusso con piscina. C’è chi la vuole abbattere e chi la vuole vendere per pagare i debiti ai fornitori del San Raffaele.
Vogliamo parlare delle cozze e delle ostriche “offerte” dai Degennaro al sindaco di Bari? Oggi, finalmente, si legge chiaramente che Emiliano era diventato la maschera di gruppi di interesse. Tra questi gruppi, c’è il sospetto, che nessuno volesse fare realmente l’interesse dei cittadini.
Pertanto, caro Rutelli “e ancora ci rompete le palle” (citazione da espressione pubblica di un parlamentare della Repubblica italiana infastidito da una giornalista che pone domande…) cominciamo a dirlo noi cittadini!
e ancora ci rompete… chiedendo sacrifici con la scusa che il paese rischia il fallimento? Come se a farlo fallire non fosse stata la vostra imperizia e la vostra mala-volontà!
e ancora ci rompete… chiedendo a tutti di pagare le tasse? Ben sapendo che il loro peso schiaccia l’economia e che quelli che fino ad oggi non le hanno versate, per ovvi motivi criminali, sono spesso amici di una classe politica lobbistica a tutti i livelli territoriali e istituzionali italiani!
e ancora ci rompete… piangendo di esservi impoveriti nel fare politica per le vostre battaglia sociali e umanitarie? Andate in Darfur a fare i volontari, considerando che molti parlamentari non sanno se trattasi di caramelle o di un territorio in conflitto!
e ancora ci rompete… quando avete dovuto abdicare al ruolo parlamentare per incapacità rimpiazzando la vostra negligenza con un governo tecnico? Allora, prima alzate le natiche dalle lise poltrone, poi, semmai, possiamo parlarne.
e ancora ci rompete… appellando cittadini, o gruppi di loro, con aggettivi denigranti come “bamboccioni”, “sfigati”, ecc.? Come se non sapessero tutti che ognuno vede negli altri ciò che è!
Il problema è che a voi, i suddetti ammennicoli, non posso essere rotti, perché non li avete, almeno non per governare l’Italia! E ce lo avete dimostrato in ogni modo.
Un’ultima considerazione: On. Rutelli, lei ha risposto a Lusi con una querela. Fino al terzo grado di giudizio, le ricordo, la sua parola vale tanto quanto la sua!