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Moda e-commerce. Chi non è on line perde clienti

Creato il 30 novembre 2012 da Patriziafinuccigallo
Moda e-commerce. Chi non è on line perde clienti
Come sapete sto tenendo un corso di Fashion Writer con un'area specifica dedicata al giornalismo. Vi propongo questa intervista realizzata per pfgstyle dalla mia giovane allieva Elisabetta Guolo la quale ci racconta uno spaccato  molto interessante del mercato on line, mostrando le caratteristiche di un fenomeno decisamente in grande espansione. Vi è piaciuto? Fatemi sapere! ---------                                                                   Ogni giorno alla ricerca di scarpe, borse, vestiti, bijoux o mobili per la casa, accediamo a siti di e-commerce,ci iscriviamo alla loro newsletter per ricevere sconti o segnalazioni di anteprime, navighiamo in rete anelando un'occasione, una novità o anche semplicemente l'evasione, seppur brevissima, dalla realtà. La rete ci ha trasformato in consumatori  attenti, esigenti, preparati e smaliziati. Acquistare online sta diventando un'abitudine come un'altra, ma le aziende sono al passo con le nuove generazioni? Vediamo qual è il punto di vista di un'insider come Licia Fontana. Laureata in "Comunicazione nelle imprese e nelle organizzazioni internazionali", master in "Fashion Brand Manager", Licia ha maturato una grande esperienza lavorando nel settore marketing di grandi imprese e in qualità di “Visual Online Monobrand Store” per l'azienda di retailing Yoox.com.
Seduti sul divano, con il portatile sulle ginocchia, oggi si acquista di tutto: dai mobili Ikea  ai gioielli Tiffany, dai prodotti Dior ai vestiti  ultimo grido. Dunque il mercato dell'e-commerce è davvero in crescita e apporta reali guadagni alle aziende? Se facciamo riferimento ai dati pubblicati dalle riviste di settore, nel 2011 le vendite online dei beni personali di lusso hanno realizzato il 3% del fatturato, con un tasso di crescita rispetto all'anno precedente del 28%, quindi sì, direi che è in forte ascesa. Per quanto riguarda i guadagni, bisogna precisare che l'e-commerce non rappresenta solo una fonte diretta, ma anche indiretta, in quanto questo tipo di consultazione online, ma anche visionare i nuovi arrivi e confrontare i prezzi e gli stili, può portare ad un acquisto in negozio. Mi sta dicendo, dunque, che il fascino dell'acquisto in negozio resta immutato ? Sicuramente sì, anche se bisogna evidenziare che un sito internet dalla grafica curata e con buona usability può letteralmente catturare un consumatore. Si tratta di costruire la brand awarness anche online, per comunicare col cliente e conoscerlo. Per questo attualmente è importantissimo investire nella multicanalità, perché chi non è presente online perde clienti. Se c'è il tuo competitor, devi esserci anche tu. Multicanalità in che senso? Non solo negozi, pubblicità su riviste e presenza sul web, ma anche applicazioni per smartphone e tablet, date le loro potenzialità. Un'azienda che vuole entrare nel mondo dell'e-commerce quali strade può percorrere? Sostanzialmente tre opzioni. Affidare la gestione all'esterno, come ad esempio a Yoox, Monnier Frères, Net A Porter, per citarne alcuni. Oppure realizzare una sorta di “ibrido”, con una divisione all'interno e vari partner esterni. Infine, creare una divisione e-commerce completa al proprio interno.
E la soluzione migliore sarebbe? Ogni azienda deve scegliere la formula più adatta alla sua struttura. Se da un lato affidare all'esterno la vendita online significa contare sulla professionalità di chi ha esperienza nel settore, investendo meno risorse, dall'altro mantenendo tali competente all'interno si può creare un team di persone che accresceranno sempre più il know how aziendale. Avere una divisione e-commerce completa al proprio interno consente la conoscenza del cliente con una profilazione mirata, che l'azienda ingloba e fa sua. Lei acquista online? Ovviamente sono diventata esigente e sì, acquisto online. E' comodo e spesso al cliente web vengono riservati prodotti in esclusiva, anche se è innegabile il piacere di un pomeriggio di shopping con le amiche. La sfida per le aziende è proprio questa, rendere l'acquisto in rete un'esperienza sempre più social e meno solitaria, con l'ambizione di rispondere alle esigenze del cliente in modo personalizzato. Francesca Guolo


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