Può l’ecologia passare attraverso la moda? Sembrerebbe di sì. Negli ultimi tempi l’industria fashion si è rivelata decisamente sensibile verso tutte le tematiche che riguardano la sostenibilità ambientale. Non solo a parole, ma anche con azioni concrete che hanno incontrato l’interesse dei fashionisti di tutto il mondo. Collezioni intere realizzate nel rispetto non solo della natura, ma anche della salute degli utenti finali, oltre che nel rispetto del luogo di provenienza delle materie prime.
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E' di questi giorni la campagna di Greenpeace denominata “The Fashion Duel”, che ha visto il Valentino Fashion Group come la casa di moda più verde fra le grandi dell'abbigliamento. Secondo Greenpeace è il gruppo in prima fila per quanto riguarda l'attenzione verso problemi come la presenza di sostanze chimiche nocive nella filiera produttiva e la lotta alla deforestazione. L'iniziativa ha visto coinvolte 15 case di moda italiane e francesi fra cui Chanel, Dolce&Gabbana e Prada. Testimonial è stata l'attrice italiana Valeria Golino.
VALERIA GOLINO per GREENPEACE
La campagna “The Fashion Duel” ha previsto l'invio di un questionario composto di venticinque domande su tre temi: politiche per gli acquisti della pelle, della carta per il packaging e produzione tessile. Grazie ai dati forniti da coloro che hanno risposto, è stato possibile stabilire la propensione al rispetto per l'ambiente o al contrario all'inquinamento causato dalla realizzazione dei capi. Decisamente meno bene è andata a marchi come Chanel Dolce&Gabbana, Trussardi, Alberta Ferretti, Hermes e Prada, che hanno rifiutato di rispondere. Per loro Greenpeace tiene ancora aperto il “duello”, attendendo le loro risposte.
L'azione di Greenpeace per rendere la moda sempre più ecocompatibile prosegue quindi dopo la campagna “Detox”, alla quale più di 30 marchi dell'industria dell'abbigliamento hanno già aderito. Tra questi la Levi's, in procinto di lanciare i jeans Waste Less, realizzati con il riciclo di 3,5 milioni di bottiglie di plastica.
Ricordiamo anche l'iniziativa della H&M, con la nuova Conscious Collection, la collezione di capi trendy e sostenibili la cui uscita, il 21 marzo, coincidera' con l'inizio della raccolta di capi vintage nei negozi H&M. Testimonial della collezione Vanessa Paradis. Tutti i capi sono in cotone organico, Tencel e poliestere riciclato.
VANESSA PARADIS per H&M
Ancora,per la quinta edizione, yoox.com rinnova la sua collaborazione con ll British Fashion Council (BFC). Lo store virtuale di moda e design multi-brand sarà il partner ufficiale dell‟iniziativa che promuove le creazioni etiche dei giovani talenti di "Estethica". Durante la London Fashion Week, YOOXYGEN, progetto eco-friendly di yoox.com, presenterà una selezione delle collezioni Primavera/Estate 2013 di alcuni "brand new" designer di Estethica proprio su yoox.com.
Infine mi piace citare una bellissima e quanto mai opportuna iniziativa dello Studio One Eighty Nine, un collettivo di designers fondato da Rosario Dawson e Abrimia Erviah che vuole, attraverso la moda, l'arte, i viaggi e gli eventi far conoscere tutto ciò che non si sa dell’Africa. Moda per le donne, non solo nel senso di capi da indossare per abbellire il corpo femminile, ma anche per supportare la lotta ai tanti sfruttamenti ed abusi che sembrano non voler diminuire. Recentemente Studio One Eighty Nine ha creato la collezione Fashion Rising con lo scopo di aiutare la moda sostenibile e l’artigianato femminile in tutto il mondo. La linea, che comprende borse ed accessori, supporta attivamente One Billion Rising, la global call con l’intento di fermare la violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne. Il 10% di ogni vendita verrà devoluto a One Billion Rising.
FASHION RISING COLLECTION
Ancora tanti sarebbero i nomi impegnati nella battaglia all'ecosostenibilità: Vivienne Westwood, Stella Mc Cartney, Gucci... A voi e alla vostra curiosità scoprirli tutti. E diventare ecofashionist!
Alla prossima settimana, kiss!
Mary Flairdream