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Moldavia. Il governo europeista non riceve la fiducia del parlamento

Creato il 13 febbraio 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

leanca_iuriedi Giacomo Dolzani

A poco più di due mesi dalla (molto ristretta) vittoria elettorale che ha portato i partiti europeisti moldavi ad avere la maggioranza dei seggi al parlamento di Chisinau, il governo proposto dal primo ministro Iurie Leanca non è riuscito oggi ad ottenere la fiducia dell’assemblea; la squadra proposta dal premier ha infatti ricevuto solo 42 voti favorevoli, nove in meno dei 51 richiesti.
La coalizione che si era presentata alla scorsa tornata elettorale si è infatti già sfaldata a causa di conflitti interni tra i partiti che la componevano; l’appoggio del partito Liberal-democratico (Pldm) e del Partito Democratico di Moldavia (Pdm) non è stato infatti sufficiente in seguito all’abbandono della maggioranza da parte dei liberali (Pl) che ha tolto il suo sostegno all’esecutivo in seguito ad una serie di dissidi con Leanca.
Il presidente moldavo, Nicolae Timofti, dovrà ora affidare l’incarico ad un nuovo primo ministro nella speranza che questo riesca finalmente a dare un governo al paese altrimenti, passati 45 giorni dalla prima votazione con esito negativo, avrà facoltà di sciogliere le camere ed indire delle nuove consultazioni.
Sia l’Unione Europea, e soprattutto la vicina Romania, che la Russia stanno cercando di portare la repubblica ex sovietica entro la propria sfera di influenza; la Moldavia ha però già firmato con Bruxelles un trattato di associazione e Bucarest sta impersonando il ruolo di guida verso un’integrazione nell’Ue, aiutando inoltre Chisinau a ridurre la propria dipendenza dalle forniture di metano russo tramite la costruzione di nuovi gasdotti.
La presenza di un esecutivo forte è però indispensabile per portare avanti quel percorso di riforme e di lotta alla corruzione che l’Europa ha posto come condizione imprescindibile per l’ammissione della Moldavia fra i paesi membri della Comunità.

da Notizie Geopolitiche



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