Il ministero degli Esteri di Mosca ha espresso, tramite un comunicato pubblicato sul suo sito web [1], tutto il proprio sdegno per la decisione delle autorità moldave che, “senza fornire alcuna spiegazione”, hanno bandito dal suolo nazionale per un periodo di cinque anni, Dmitry Kiselev, conduttore televisivo e direttore generale dell’agenzia Rossiya Segodnya, e Andrei Kondrashov, giornalista della Vserossijskaja Gosudarstvennaja Televizionnaja i Radioveščatelnaja Kompanija (Vgtrk), compagnia radiotelevisiva di stato russa; nella nota si parla infatti di provvedimento “oltraggioso” e “lesivo dei diritti umani, che Chisinau interpreta in una maniera tutta sua”.
Questo episodio, secondo il Cremlino, è solo “l’ultimo esempio della politica discriminatoria applicata dal governo moldavo nei confronti dei media russi”, già in passato infatti il giornalista Alexander Balitsky, anche lui dell’emittente Vgtrk, era stato respinto all’aeroporto mentre si recava in Gagauzia, come corrispondente in occasione delle elezioni.
Secondo quanto riportato nel comunicato, Chisinau “ha deciso di seguire l’esempio dell’Ucraina, importando il suo arsenale di sanzioni contro la stampa russa”; l’aver impedito ai media russi di fare informazione sul proprio territorio, benché Mosca sia ora vista dal governo moldavo come una minaccia, costituisce però di fatto una violazione di quegli stessi diritti che Chisinau, presentando la propria candidatura a membro dell’Unione Europea, si dovrebbe impegnare a difendere.
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Moldavia. Sdegno di Mosca per sanzioni immotivate contro giornalisti russi
Creato il 20 marzo 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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