Argentina – Iran 1 – 0 (Messi 91′)
Sua maestà Leo Messi, due gol e sei punti per ora in questo mondiale
Quando l’allenatore fa la differenza. Un buon Iran complica notevolmente la vita all’Argentina. Solo una magia di Messi in pieno recupero del secondo tempo permette all’Albiceleste di vincere la partita e di qualificarsi matematicamente agli ottavi. Tanto possesso palla per i sudamericani, alla fine sarà del 70%, tantissimi tiri, più di 20 alla fine, ma l’Argentina sbatte contro il muro difensivo messo su da Queiroz. Nel primo tempo Haghighi, il portiere iraniano si limita all’ordinaria amministrazione con una sola parata degna di nota su Aguero. Nel secondo la partita si infiamma… per merito dell’Iran. Romero protagonista con due paratone che salvano il risultato. Poi ci pensa il signor Milorad, l’arbitro della partita, a salvare i sudamericani non concedendo un rigore netto per fallo di Zabaleta su Dejagah. A questo punto Sabella capisce che deve cambiare: fuori Aguero e Higuain, dentro Lavezzi e Palacio che hanno il merito di velocizzare lo sterile attacco argentino. Quando la partita sembrava destinata allo 0 a 0 ci pensa Messi, con la sua seconda magia personale in questo mondiale. Un tiro a giro dalla distanza che si infila sotto l’incrocio dei pali. Nulla può l’incolpevole Haghighi. Argentina già agli ottavi e Iran che può ancora sperare.
Nigeria – Bosnia 1 – 0 (Odemwingie 29′)
Un gol di Odemwingie manda a casa la Bosnia
Partita divertente, anche a causa della mancanze tattiche delle due squadre. Nigeriani più forti fisicamente, e ne approfittano in questa partita, bosniaci artisti fini a se stessi del pallone. La Nigeria riesce a mantenere la sua porta inviolata anche nella seconda partita. Basta un gol di Odemwingie, l’attaccante dello Stoke, e l’ennesimo errore arbitrale, gol annullato a Dzeko regolarissimo per eliminare la Bosnia e far mettere un piede e mezzo negli ottavi agli africani. La partita vive di folate, veloci quelle nigeriane, tecniche quelle balcaniche. Solo la bravura dei due portieri e gli errori di mira degli attaccanti impediscono al risultato di raggiungere dimensioni tennistiche.