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Mondiali Brasile 2014, ottavi finale: Argentina e Belgio passano ai supplementari

Creato il 02 luglio 2014 da Simo785

Argentina – Svizzera 1 – 0 d.t.s. (Di Maria 118′)

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Di Maria esulta dopo il gol che qualifica l’Argentina ai quarti di finale

Argentina: Romero; Fernandez , Garay , Rojo (105′ Basanta), Di Maria; Gago (106′ Biglia), Mascherano, Zabaleta; Higuain, Lavezzi (74′ Palacio), Messi.

Svizzera: Benaglio; Djourou, Lichtsteiner, Rodriguez, Schar; Behrami, Inler; Shaqiri, Xhaka (66′ Fernandes), Drmic (82′ Seferovic); Mehmedi (113′ Dzemaili)

Una buona Argentina fatica più del dovuto contro un’ottima Svizzera e riesce ad avere ragione degli elvetici solo nei tempi supplementari. Protagonisti della partita Messi e Di Maria che fanno impazzire per tutto il tempo la difesa rosso crociata. In particolare il portiere Benaglio per 118 minuti sembra essere un muro invalicabile per gli attaccanti sud americani. Anche la Svizzera non disdegna qualche sortita offensiva in particolare con Shaqiri e Mehmedi. Ma le emozioni forti arrivano tutte nei supplementari: al 118esimo minuto Messi prende palla, lascia sul posto buona parte della difesa svizzera e allarga appena dentro l’area di rigore per Di Maria. L’ala del Real non ci pensa due volte e fa partire un preciso diagonale che beffa Benaglio. Ma la partita non finisce qui: un minuto più tardi calcio d’angolo per la Svizzera, la palla arriva sul secondo palo dove è appostato Dzemaili che d’istinto ci mette la testa senza poter dare direzione alla palla. Portiere battuto ma il palo salva Romero e permette all’Argentina di raggiungere i quarti di finale.

Belgio – Stati Uniti 2 – 1 d.t.s. (93’ De Bruyne, 105’ Lukaku, 113’ Green)

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Alcuni giocatori del Belgio esultano per il passaggio del turno

Belgio: Courtois; Alderweireld, Kompany, Van Buyten, Vertonghen; Fellaini, Witsel; De Bruyne, Hazard (110’ Chadli ), Mertens (60’ Mirallas); Origi (91’ Lukaku)

Stati Uniti: Howard; Cameron, Gonzalez, Besler, Beasley, Johnson (31’ Yedlin), Jones, Zusi (72’ Wondolowski); Bradley, Bedoya (107’ Green), Dempsey

Anche l’ultimo ottavo di finale di questo mondiale si decide ai supplementari (sono 5, con ben 2 gare terminate ai rigori e la gara dell’Olanda decisa solo all’ultimo minuto del secondo tempo). Il Belgio ha la meglio con tanta fatica degli Stati Uniti e raggiunge l’Argentina ai quarti. Parte fortissimo il Belgio che nel primo minuto costruisce una palla gol clamorosa con il giovanissimo Origi che spara addosso al portiere Howard (migliore in campo). Howard per tutti i 90 minuti regolamentari para anche l’impossibile ai giovani attaccanti belgi. Dominio belga senza riuscire a segnare nemmeno un gol. Al 93esimo clamorosa occasione per gli uomini di Klinsmann: Wondolowski riesce a sbagliare un gol a porta vuota. Così si arriva ai supplementari dove diventa protagonista Lukaku che prima serve a  De Bruyne la palla dell’1 a 0 e poi realizza personalmente il 2 a 0. La partita sembra finita ma Klinsmann dopo il secondo gol manda in campo Green che riesce a riaprirla. La giovane ala del Bayern manda in gol, svirgolandolo leggermente, il pallone che riaccende le speranze per gli americani. L’assedio finale non produce altri gol e così il Belgio si qualifica per i quarti. Curiosità: accedono ai quarti tutte e le 8 squadre vincenti dei gironi con le sorprese Olanda e Costa Rica.

“LA SCHEDA DI CARLO NESTI” – BELGIO-STATI UNITI 2-1 (D. T. S.) – 5 TEMPI SUPPLEMENTARI IN 8 PARTITE!‏

 

Belgio-Usa 2-1 d.t.s. (De Bruyne, Lukaku, Green)

 

“LA SCHEDA DI CARLO NESTI” – BELGIO-STATI UNITI 2-1 (D. T. S.)

Di Carlo Nesti

 

PAGELLE

PROMOSSI

Lukaku 7,5, De Bruyne 7, Origi 6,5 – Howard 8, Green 7, Bradley 6,5. 

RIMANDATI

Nessuno. 

BOCCIATI

Nessuno. 

COMMENTO

Alla fine dei tempi regolamentari, i tiri del Belgio sono 31, dei quali 11 nello specchio della porta, con Howard costretto a superare se stesso per
trascinare i compagni ai tempi supplementari: ben 5 su 8 negli ottavi. Se la squadra di Wilmots potesse rigiocare 10 volte la partita, vincerebbe sempre
almeno per 3 o 4 a zero. Ma i Mondiali sono i Mondiali, e lo stoicismo degli sfavoriti è all’ordine del giorno, come quello di una formazione di
Klinsmann capace di riaprire la gara negli ultimi 15’ extra. Il Belgio, con il suo 4-2-3-1 iper-offensivo, dimostra di essere arrembante e creativo
quando assume le redini del gioco, ma vulnerabile in fase difensiva.

Gli Stati Uniti schierano anche il cuore, esprimendo il 150% delle loro risorse fisiche, e impressionando nel primo tempo regolamentare, e nel secondo tempo supplementare.

Escono a testa altissima, e Obama può esserne fiero.

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