Tra le monete auree la più rappresentativa è la sterlina d’oro inglese, la gold sovereign. In Italia ci provarono i Savoia e Mussolini.

Il 50 lire di Vittorio Emanuele II, moneta aurea coniata nel 1864 dalla Zecca di Torino in 103 esemplari. Nel 2008 la Bolaffi, azienda che si occupa di collezionismo, la comprò all’asta di New York per 392 mila dollari. Nel diritto è raffigurato il sovrano, nel rovescio lo stemma di Casa Savoia.
Non tutti sanno che il termine “moneta” è nato nell’antica Roma, dove la prima Zecca dello Stato fu costruita nei pressi del Tempio della Dea Giunone Moneta (“moneta” deriva dal latino monere e signfica “ammonitrice”, così era chiamata Giunone). Con il passare del tempo il termine “moneta” venne usato per definire il denaro che veniva coniato nella zecca.
Le monete auree sono state ritenute da sempre un mezzo di pagamento sicuro e difficilmente falsificabile, al contrario delle banconote. E sono anche da sempre considerate sia per la bellezza dell’oro sia per la sua stabilità chimica che lo rende prezioso per il valore intrinseco che conserva.
