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Monferrato, terra aspra e di passioni.

Creato il 12 aprile 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Monferrato, terra aspra e di passioni.

Pubblicato da Elisabetta Bricca “Come già per sua madre davanti alla stireria e per sua nonna nella cucina dei Francesi, la vita che anche per lei aveva ripreso a scorrere le raddrizzò la schiena e la spinse a muoversi”.
Monferrato, terra aspra e di passioni.Titolo La masnà
Autore Romagnolo Raffaella
Prezzo € 14,02
Dati 2012, 334 p., brossura
Editore Piemme
Trama: Che cos'è la libertà? Difficile dirlo per Emma Bonelli, che sulle colline del Monferrato piemontese nell'aprile del 1935 per la prima volta varca la soglia della casa dei Francesi, come sposa del ciabattino zoppo che le hanno dato per marito. Emma è una contadina che ha la terza elementare. La sua dote è misera. Però è una gran lavoratrice, e per questo i Francesi l'hanno voluta come nuora. Anche per sua figlia Luciana, libertà non è che una parola lontana. Solo una volta l'ha quasi assaporate quando le è stata offerta l'occasione di realizzare il sogno di diventare sarta, ma poi il marito la figlia, la casa, la vita hanno preso il sopravvento. Forse solo Anna, nata negli anni Settanta, l'unica donna nella famiglia a poter proseguir gli studi, spezzerà la catena di rinuncia e sottomissione a cui ha visto piegarsi la madre la nonna. Emma, Luciana, Anna, tre donne diverse, ugualmente legate con la mente e il cuore alla vecchia casa in collina, obbligate a lasciarla dai rivolgimenti della Storia e dalla durezza dei rispettivi destini. Tutte, dolorosamente, desiderose di tornarvi. E tutte, in modi diversi, masnà, bambine. In un gioco di sorprendenti rivelazioni, miserie quotidiane e commoventi eroismi, questo romanzo è la storia di una scelta difficile e coraggiosa: romper l'esilio, tornare alla casa dei Francesi, decidere della propria vita, sentirsi libere. Perfino di sbagliare. E smettere, finalmente, di essere masnà.
RECENSIONE La Corte di Francesi. Un luogo. Non solo un luogo. Il libro di Raffaella Romagnoli si apre con una scena di addio alla vita, per riflettere, in un gioco di specchi, ricordi di una vita passata che nasce da La Corte dei Francesi per farvi ritorno. Il titolo è La Masnà, che in lingua piemontese significa bambina, ma in realtà in questa storia si narrano le vicende di tre masnà, tre bambine, diventate adulte. Una saga tutta al femminile, le vita di Emma, la capostipite, Luciana ed Anna, figlia e nipote, in un inno alla terra e al proprio luogo d’origine. 
In un arco di tempo di cinquantanni, la Romagnolo tratteggia con grazia maestra il paesaggio del Monferrato: una terra fatta di sentimenti pastosi, come il vino che produce, di gente contadina e poco incline al romanticismo. Una vita fatta di lavoro e di pochi sogni, in cui Emma Bonelli vive senza chiedersi il perché. Semplicemente è l’unica vita, e l’unica realtà che conosce, lei che si è trovata costretta a sposare un “buon” partito ed è entrata come sposa a La Corte dei Francesi, sotto il giogo della matriarca, la suocera tutta rimbrotti e poche parole. Emma è la prima donna che incontriamo in questa storia, colei che legherà la sua vita a doppio filo alla grande magione, colei che tramanderà l’amore per la terra a sua figlia Luciana e alla nipote Anna. 
La narrazione della Romagnolo intreccia due piani temporali, il passato e il presente, alternando l’italiano al piemontese, usando una prosa poetica ma ben ancorata alla realtà. Il risultato è la sensazione di guardare un quadro di un verismo toccante. Chiunque abbia un retaggio contadino, radici ben salde alla terra, non potrà non identificarsi in queste pagine, né costringersi a non immedesimarsi nelle storie di queste tre donne. 
Leggendo la Masnà si ha la sensazione di poterla toccare la terra, di sentirne gli odori e i sapori, di avvertire nel cuore il forte legame che la terra crea con Emma, prima, con Luciana e Anna poi, alla quale ognuna di esse tornerà sempre. Scegliendo un linguaggio fatto di vocaboli estremamente evocativi e visivi, la Romagnolo sonda, snocciola, ci apre l’animo delle sue protagoniste, tanto da ricordare altre figure, altre donne: le nostre nonne, le nostre mamme, noi stesse bambine. Una saga tutta al femminile scritta con grande cuore, come solo una donna sa fare.

Monferrato, terra aspra e di passioni. L'AUTRICE: 
Nata a Casale Monferrato nel 1971 si èlaureata sul libro Cuore con Edoardo Sanguineti, ed è diventata dottore di ricerca in Scienze Letterarie lavorando sulle lettere di Ugo Foscolo ad Antonietta Fagnani Arese. Ha collaborato con «Il Secolo XIX» e «Diario». L’amante di città (Genova, Fratelli Frilli, 2007) è il suo primo romanzo. Ha lavorato qualche anno ed è arrivata La masnà (PIEMME, 2012)

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