Lo spettacolo in mondo visione dell’NBA permette ad ogni appassionato di basket di imparare a conoscere i migliori prodotti del basket d’oltreoceano come Kobe Bryant, LeBron James, Dwight Howard etc, ma esistono anche storie di giocatori di talento non ancora saliti completamente alla ribalta Mondiale.
Uno di questi è sicuramente Monta Ellis, 26 anni con 6 di esperienza nella Lega (scelto da Golden State nel 2005 con la 40esima scelta assoluta), stella indiscussa della squadra della Baia.
Le medie del Monta di oggi sono da top player NBA: 9° posto tra i migliori marcatori della Lega con 22 punti, terza migliore guardia a livello realizzativo dietro al Black Mamba e al “playmaker” dei Thunder, Russell Westbrook. Ma le stats prodotte da Ellis, ad oggi, non gli bastano per essere inserito di diritto tra le stelle più lucenti del firmamento NBA. Non a caso il buon Monta non ha ancora avuto il pass per la gara delle stelle.
Si potrebbe allora nutrire la speranza, per Ellis, di avere accanto una squadra che lo valorizzi al massimo, disputando playoff e dando spettacolo sempre. Anche questa speranza, almeno per il momento, resta disattesa. Golden State infatti è attualmente al 12° posto nella classifica di conference, con un record di 11 vinte-15 perse e i playoff ad Ovest restano un miraggio.
Peccato che le ottime statistiche del backcourt mal si sposino con quelle meno lusinghiere della frontline, che occupano i gradini più bassi di punti e rimbalzi.
Nel complesso GS sembra strutturata come una piccola “banda bassotti”: tutti giocatori agili, con punti nelle mani, che rubano palla e si lanciano in contropiede (spesso senza prendere le dovute precauzioni per rientrare in difesa). Fino ad oggi tale impostazione di gioco non ha dato, ne a Monta Ellis, ne ai Warriors risultati eccellenti, tuttavia (e vale per entrambi) nessuna squadra NBA può giocare contro di loro senza prestare attenzione a cosa combinano i furbetti della California, che (si spera) prima o poi cresceranno.