Il centrodestra indubbiamente ha fatto moltissimi errori durante i suoi governi, soprattutto in termini di “occasioni mancate”. Ma ha dalla sua la giustificazione di una tenace opposizione dell’establishment istituzionale conservatore (rappresentato in parte dalla sinistra politica e sindacale, da certi settori della giustizia, e in parte dai poteri finanziari) a qualsiasi istanza di riforma del nostro paese. Come ho scritto su Facebook: in Italia è difficile riformare qualcosa, perché è necessario il consenso unanime di tutti i poteri forti (e questo – diciamocelo – è assai raro). E quando questo esiste, delle due l’una: o la riforma è insignificante, oppure è una colossale fregatura per i cittadini italiani.
Ciò detto, si può pure gioire del fatto che Monti si sia dimesso a causa della mancata fiducia piddiellina. Ma come è evidente, è solo una vittoria di Pirro, almeno per noi, popolo di centrodestra. Perché le dimissioni quasi immediate di Monti lasciano un buco di due o tre mesi che Napolitano dovrà costituzionalmente colmare con un governo che traghetti il paese verso le politiche, e questo con o senza una maggioranza che lo sostenga. E scommetto gli euri che non ho che sarà un governo “rosso”, tanto per dare un assaggino a Bersani di quello che gli aspetta se mai vincerà le elezioni.
Il PDL ha dunque fatto una mossa sbagliata? Beh, forse sì e forse no. Forse non c’era alternativa. È indiscusso infatti che questa “sfiducia” abbia comunque scosso gli elettori di centrodestra, dando loro nuova fiducia. Non solo, ha ridestato dal torpore montiano gli antiberluscones che non potranno che far bene ai consensi del Cavaliere. Ma da qui a credere che il PDL possa farcela, credo ci passi una Galassia. Troppe le occasioni perdute, troppi gli sbagli, troppe le fregature subite dai cittadini che non votano a sinistra. In primis il sostegno a Monti, l’IMU e poi il resto.
Sarà dunque di sinistra il prossimo Governo? Salvo miracoli, credo proprio di sì. E la sua stabilità dipenderà dai risultati elettorali “fabbricati” dal porcellum (che tutti i partiti a parole odiano, ma che in verità amano). Speriamo solo non diano troppo vantaggio a una coalizione politica che già promette sfaceli dell’Italia. A partire dalla cittadinanza agli immigrati, allo ius soli, ai matrimoni omo, a una politica economica fatta di tasse e spesa smodata, fino a un europeismo che finirà con il cancellare gli ultimi brandelli di sovranità che abbiamo.
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Chi non è di sinistra e non vuole tutto questo, si regoli di conseguenza. Perché, come popolo italiano, già umiliato abbastanza da questo anno di governo tecnico, sarà una lunga camminata nel deserto, e senza la speranza di poter tornare indietro e cancellare niente di quello che verrà fatto dalla sinistra, se mai riuscirà a farlo. Una volta promulgate certe leggi, queste non potranno più essere abrogate. Mettetevelo bene in testa, perché è su questo che conta la sinistra che si accinge a installarsi a Palazzo Chigi.