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Monti e pascoli

Creato il 21 dicembre 2012 da Ilpescatorediperle
Ormai è certo: nei prossimi giorni Mario Monti scenderà in campo.Oddio, con quel cognome, la metafora calcistica della Mummia VI non gli riesce bene. Essa trascolora, trasmuta in un lessico pastorale che gli è più proprio. Monti come i pastori del D'Annunzio:
Dicembre, andiamo. È tempo di migrare.Ora in terra d'Italia il mio pastorelascia gli scazzi e va verso il mare:scende all'Adriatico selvaggioche verde è come i pascoli del Monti.
Monti, pare, si candida. Se davvero vorrà rifare il premier, allora gli va dato atto, almeno, che non avrà fatto manfrine. Niente lista ispirata, niente agenda da donare ai partiti, come una banca (già). No, scende in campo, vuole continuare il suo lavoro. Gliene diamo atto.Peccato però che non dovesse andare così. Io me lo ricordo il novembre 2011, quello dello spread da tachipirina e della Mummia V che viene dimessa. Arrivò il primario, ci misurò la febbre e ci disse che dovevamo essere curati. Potere medicale. Il tecnico ci diede la medicina. Senza neanche che gli orli del vaso fossero aspersi di soavi licor, l'Italia vita ricevette, chi più chi meno. Ma il medico arriva come? Arriva come medico. E i ciarlatani al capezzale, che avevano le cure sbagliate, lo accettano a tempo. Il malato accetta il medico senza essere consultato perché ha un mandato a tempo, e bisogna agire in fretta. Il medico lo abbiamo chiamato così, e mica si è proposto lui, come un arrotino qualunque. No. E i ciarlatani, loro nel frattempo dovevano fare alcune cosette chiamate riduzione del numero dei parlamentari, superamento del bicameralismo perfetto, nuova legge elettorale, modifica dei regolamenti parlamentari, riduzione dei costi della politica. Insomma, quella cosa di cui si è tanto parlato in questa enigmatica Seconda Repubblica e che va sotto il nome di "riforme".Dopo un anno, il medico ha fatto quel che poteva. La febbre è scesa, il malato non è più grave ma è sempre malato, forse sulla via della convalescenza, chissà. I ciarlatani, loro non hanno fatto nulla di quanto avevano promesso. E ci avevano detto che solo durante il governo del medico era possibile, perché un governo tecnico non ha una maggioranza e un'opposizione che litigano, ma una maggiorantissima che coopera e lavora e si accorda e riforma. Non è avvenuto niente di tutto ciò. E, guarda caso, il medico viene sfiduciato quando si deve approvare la riduzione delle provincie. Nel frattempo la Mummia V vuole farsi Mummia VI. E il medico allora diventa pastore.Monti scende in campo. Non vuole più guarirci a tempo. Non è più il nostro terapeuta. Monti vuole fare il pastore. Peccato che gliel'abbiano chiesto tante volte nel corso di questi 13 mesi. Peccato che abbia detto sempre di no, che lui non sarebbe rimasto. Avrebbe fatto il senatore, il padre nobile. Come la Mummia, anche lei aveva detto che avrebbe fatto solo il padre nobile. Ci hanno dato tante volte il loro addio. E invece niente. Sono qui. Sono scesi in campo tutti e due.Monti è diventato pastore. Ci vuole pascolare. Vuole darci le regole per un parco umano. Ma pur sempre continuare a fare il pastore. Ha cambiato ruolo. Ora è un politico, bidibibodibibù. Non è più solo un tecnico, non è più solo un medico. Vuole unire, non guarire. Non vuole sistemarci la federa, vuole federare. Vuole stare al centro della scena. Monti versione pastore, magari sarebbe onesto e benintenzionato. Fatto sta che, scendendo al verde Adriatico, si immette nella lunga coda di politici di questo Ventennio: ha mancato di rispettare la parola data. Ha smentito se stesso. Monti si è smontito, forse anche smontato. Monti, ad un certo punto, ha fatto quello che hanno fatto tutti: si è sentito insostituibile, indispensabile. Ha pensato che dopo di lui il diluvio. Ha pensato di voler fare Noè. Il pastor Monti vuol scegliere lui le coppie (vista la coalizione, continueranno ad essere solo eterosessuali). Monti scenderà in campo, da medico arbitro a pastore parziale. E le sue pecorelle di centro, le sue pecorelle bianche, sono contente e mansuete. Monti vuole sostenerci col suo vincastro. E Casini si lecca i baffi pensando alla mensa che Monti gli preparerà sotto gli occhi dei suoi nemici. Monti forse può essere un buon pastore. Ma si è messo in testa di annullare l'unica cosa buona di questo Ventennio, che chiamano bipolarismo ma che io preferisco chiamare "sapere chi voti".Non è detto che ce la faccia. Ma se il Monti medico a tempo mi andava bene, a me il Monti pastore di legislatura non va. Non foss'altro perché non mi fido di chi non mantiene la parola. L'unico che l'ha mantenuta è stato Romano Prodi, già. Senza mutamento è l'aria.
da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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