Il Time si chiede se Monti può salvare l’Europa. In realtà sarebbe sufficiente se riuscisse a traghettare l’Italia verso la sostenibilità economico finanziaria. Così anche l’Europa si troverebbe al riparo dai disastri nazionali che non dipendono dai cittadini (quelli che si alzano al mattino per lavorare, mandano i figli a scuola, ecc. ecc.).
Barack Obama sembra essere entusiasta della visita del Primo Ministro Italiano, tanto da affermare: “Voglio solo dire quanto noi apprezziamo la poderosa partenza e le misure molto efficaci che sta promuovendo il governo di Mario Monti in Italia”. Dal canto suo Monti ha ribadito che l’Europa deve andare avanti con politiche di consolidamento dei bilanci nazionali, ma deve anche porsi come imperativo la crescita economica…
Ed è proprio sulla crescita che si gioca la partita dell’occupazione e della creazione di nuovi posti di lavoro. Se il consenso e l’apprezzamento del Presidente americano si basano su riforme strutturali e stabilità finanziaria, quello dei cittadini italiani si gioca sull’equità dei provvedimenti, sulla lotta ai privilegi e sulla creazione di prospettive di crescita capaci di produrre occupazione.
La speranza è che non sia l’occupazione voluta da Marchionne, altro italiano apprezzato oltre oceano, ma sia figlia di un mercato del lavoro flessibile, ma equo, garante per i lavoratori e innovativo per permettere aumenti di produttività, che è la priorità degli industriali.
Nel frattempo si spera che la politica si riorganizzi, per tornare a poter giocare un ruolo attivo nel paese, superando le solite e reiterate contraddizioni, che sfociano nelle storiche contrapposizioni di fazioni, nel gioco dei guelfi e dei ghibellini. In fondo, uno dei compiti del suo governo tecnico è anche questo.