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Moody’s declassa l’Italia. La colpa è del Governo Monti, ma nessuno lo dice

Creato il 14 luglio 2012 da Iljester

Moody’s declassa l’Italia. La colpa è del Governo Monti, ma nessuno lo diceL’Italia è un paese allucinante, e sono ben consapevole che il termine non è adatto a descrivere una nazione storta e autolesionista come la nostra, capace di spazzare via anche i più basilari meccanismi democratici, quando entrano in gioco gli interessi di pochi soggetti.

Questo è il caso del Governo Monti, entrato a palazzo Chigi per combattere la crisi dell’euro, e oggi considerato il Governo più nefando e antidemocratico della nostra storia, nonostante si insista a considerarlo – per mera convenienza politica – il governo della salvezza, anche quando una agenzia di rating declassa il nostro debito pubblico.

Moody’s declassa l’Italia. La colpa è del Governo Monti, ma nessuno lo dice

Peraltro mi chiedo: in favore di quale salvezza ha operato l’attuale Governo? Non è difficile dare una risposta. La salvezza del sistema bancario, il quale, da quando è in carica questo Governo, ha ottenuto sicurezze finanziarie ed economiche che altrimenti non avrebbe ottenuto. La salvezza degli apparati privilegiati della burocrazia. La salvezza di un progetto di asservimento dell’Italia agli stranieri in ragione dello smantellamento del suo sistema industriale e imprenditoriale a favore di altre economie europee e non.

Siamo all’occupazione culturale, politica ed economica. L’Italia oggi – nel 2012 – è un paese definitivamente conquistato, controllato e gestito dai poteri stranieri, dalle lobbies oligarchiche e dall’assenza di carattere e di orgoglio della nostra classe politica, ormai svendutasi al migliore offerente, che è il peggiore per gli italiani.

Non dobbiamo affatto meravigliarci, dunque, se Moody’s ci declassa. Anche questa fase e il relativo giudizio è frutto di un tentativo di ingrassare il portafogli degli investitori e degli speculatori. Del resto, debito declassato, interessi più alti per chi acquista i BTP. La verità è che non c’è niente di casuale nell’andazzo delle borse e nei declassamenti. Sono tutti parte del medesimo disegno: sfruttare un’economia, piegarla e renderla la gallina dalle uova d’oro di pochi personaggi. Almeno finché dura. Dopo di che, si passa ad altre.

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Sapete, penso di immaginare l’Italia come un terreno agricolo, sul quale il contadino pratica una coltura intensiva, sfruttando appieno le risorse della terra, finché questa esausta non smette di produrre. A quel punto il contadino la lascerà e passerà a un altro fondo, almeno finché il primo non si sarà ripreso.

Ecco, il ciclo è questo, e noi siamo arrivati quasi alla fine della spremitura delle nostre risorse. Ora siamo in fase di regressione. L’Italia sta tornando a un livello di povertà che pensavamo non sarebbe più tornato. Disoccupazione, crisi economica, depressione, prezzi alle stelle, e il tutto per garantire ancora una volta rendite da nababbi a politicanti, burocrati, banchieri e altri parassiti della società che non oso citare.

A questo punto non ci resta che attendere che le locuste ci lascino in pace. Come un terreno esausto ci lascino riprendere fiato, per poi attaccarci nuovamente, e sempre che nel mentre non arrivi qualche altro conquistatore-padrone, non previsto…


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