RECENSIONE Arrivare alla fine di un libro con l’impressione di non avere molto da dirne, non è un dato veramente preoccupante. In particolare, non se si tratta della Southern Vampire series di Charlaine Harris. Innanzitutto, perché non sempre di un libro si devono necessariamente avere un’opinione e una lista critica di elogi, appunti e rimproveri (è così piacevole e confortevole ogni tanto godersi un libro come accoglienti lettori e non vivisezionarlo come recensori!); poi perché, in questo caso, si tratta del settimo volume della saga e quindi la fatica potrebbe risiedere nel trovare parole nuove e differenti dalle precedenti; ma, soprattutto, perché proprio in questa assenza di valutazioni e osservazioni sta il bello dei libri della Harris, che sono sempre un’onesta, dichiarata e fedele opera di intrattenimento leggero, talvolta persino frivolo, spesso non politically correct. Oh, sì, certo, l’input che da’ il via alla serie (l’outing dei vampiri e il loro combattuto – tra esaltazione e discriminazione – inserimento nella compagine umana) ha una forte valenza sociale e assume lungo i libri il compito di specchio della società e talvolta di denuncia dell’avversione per il diverso. E un nutrito repertorio di scene crude, situazioni drammatiche, morti violente, arricchisce ogni trama dal primo libro. Ma nell’ingenua e ironica solarità che contraddistingue nei primi volumi la protagonista Sookie (io-narrante e filtro di tutto ciò che vediamo, sentiamo e veniamo a sapere di questo mondo in cui i “mostri” camminano alla luce del sole – beh, per modo di dire, trattandosi di vampiri) e nel suo schietto piglio pratico, un poco al di sopra delle leggi e della morale comune, acquisito negli ultimi libri, ogni dramma, ogni ingiustizia, ogni tragedia, vengono ridimensionati, accolti, sublimati. Così che, a libro chiuso, rimangono solo un vago senso di stanchezza – per tutto quel che si è affrontato con lei e attraverso di lei – e quel piacere soddisfatto e appagato di quando si è finita una sessione di allenamento o si è raggiunta la meta dopo una faticosa escursione in montagna.
Avevo le narici intrise di un odore detestabile, che non voleva andarsene: mi pareva che mi rivestisse l’interno dei polmoni e che sarebbe rimasto con me per tutta la vita, a ogni respiro. Quell’odore era una miscela prodotta dai materiali dell’albergo che bruciavano, dai corpi ustionati e dai vampiri che si stavano disintegrando. Era l’odore dell’odio.Questo non significa però che Sookie sia imperturbabile (i libri perderebbero completamente mordente altrimenti) e che esca indenne da tutti i guai che le piovono addosso. È un tipino pratico, una sana, determinata e tenace donna del Sud, che affronta di petto problemi e privazioni, posando lo sguardo più sull’oggi che sul passato (ottima ironica interprete del cinematografico “Domani è un altro giorno”, della famosa connazionale Rossella), più sul guadagnato che sul perso, più sul salvato che sul distrutto. Ma è indubbio che lungo i libri abbia smarrito parte della sua luminosità e della sua capacità di compassione, e acquisito una considerevole dose di egoismo e una certa disinvoltura nell’evitare di porsi troppi quesiti morali. Eppure, che sia vulnerabile e compassionevole o decisa e egoista, innamorata ferita e tradita o single sensibile all’interesse di tutti gli uomini che le scodinzolano intorno (letteralmente!) o snudano le zanne per lei, nei panni di Sookie Steakhouse si sta sempre assurdamente bene. Anche quando, come in questo libro, è circondata dalla morte (viene compiuta una vera e propria strage di dimensioni allarmanti); anche quando, come in questo libro, ha le idee poco chiare su a chi e a cosa essere fedele e perché, finendo con l’aiutare chi forse non lo merita e con l’allontanare chi forse invece avrebbe meritato ben altra considerazione; anche quando, come in questo libro, vive una relazione senza meta né pretese, con il poco incisivo Quinn, e sembra aver rinunciato al grande amore, quello brividi e sospiri e sogni e progetti, e dimenticato quel che c’è stato e che quel potrebbe esserci tra le braccia del vichingo più affascinante e carismatico nella storia della letteratura vampirica (obviously, I’m team Eric). Insomma, vivere avventure di ogni genere, natura e grado di catastroficità o comicità, con Sookie Steakhouse è sempre un piacere – leggero, poco pretenzioso, genuino – e mai una fatica. Piuttosto, forse lo sta diventando per la sua autrice, che negli ultimi volumi sembra aver perso progressivamente la verve ironica e dinamica delle prime pagine e anche un po’ di immaginazione, dando l’impressione di “accontentarsi” di quel che già ha fatto, accomodandocisi, senza puntare a migliorarlo o arricchirlo. Confido che la Harris smentisca questa tendenza nei prossimi libri. SOUTHERN VAMPIRE SERIES 01. Dead Until Dark – Finché non cala il buio (Delos Books 2007 – Fazi 2009) 02. Living Dead in Dallas – Morti viventi a Dallas (Delos Books 2008 – Fazi 2009) 03. Club Dead – Il club dei morti (Delos Books 2008 – Fazi 2010) 04. Dead to the World – Morto per il mondo (Delos Books 2009 – Fazi 2010) 05. Dead as a Doornail – Morto stecchito (Delos Books 2009 – Fazi 2011) 06. Definitely Dead – Decisamente morto (Delos Books 2009 – Fazi 2011) 07. All Together Dead – Morti tutti insieme (Delos Books 2010 - Fazi 2012) 08. From Dead to Worse – Di morto in peggio (Delos Books 2010) 09. Dead and Gone – Morto e spacciato (Delos Books 2010) 10. Dead in the family – Morto in famiglia (Delos Books 2011) 11. Dead Reckoning – Resa dei conti mortale (Delos Books 2011) 12. Deadlocked – ancora inedito L’AUTRICE Charlaine Harris è nata nel 1951 a Tunica (Mississippi). Dopo essersi laureata in Lettere presso il Rhodes College di Memphis da oltre vent'anni scrive opere di genere urban fantasy e mystery e i suoi libri sono frequentemente in testa alla classifica dei bestsellet del New York Times. È sposata e madre di tre figli. Tra i suoi successi, ricordiamo il ciclo di Sookie Stackhouse, (pubblicato dalla Delos Books nella collana Odissea Vampiri e dalla Fazi Editore in versione economica), composto da dodici romanzi, dal quale è stata tratta la serie TV True Blood, trasmessa anche in Italia. Grande successo ha anche ottenuto il ciclo di Harper Connelly, una donna in possesso di poteri paranormali, pubblicato nella collana Odissea Streghe.