Valentino Rossi e il circuito di Laguna Seca sono parte della storia del Motomondiale tra il passato, il 2008 e il presente 2013 pieno di aspettative.
Parlando del circuito di Laguna Seca e di Valentino Rossi, il pensiero non può far a meno di volare al quel fantastico 2008, con l’epica battaglia tra Casey Stoner funambolo in sella alla Ducati e un Valentino Rossi all’apice di maturità sportiva. Il mitico sorpasso all’allora cannibale Australiano segno, in un certo senso la stagione di quest’ultimo, il 2008 era forse destinato a finire come il 2007 con Stoner protagonista assoluto e gli altri a fare da contrappunto allo scenario del mondiale MotoGP.
Le prove di quel 2008, non furono un grande progresso per Rossi che oltre a pagare un distacco di quasi mezzo secondo dal rivale, pagava molto anche sul passo stellare messo in pista dall’Australiano, Rossi in quelle prove è sempre secondo e il distacco sempre identico, enorme. Un altro confronto insostenibile, questo dicono i tempi. Poi la domenica qualcosa di incredibile accade al via, Valentino Rossi si attacca a Stoner e inizia quella che è ricordata come una delle più belle battaglie in pista dell’ultimo decennio, con sorpassi al limite, carenate dall’uno e dall’altro e infine quel sorpasso al cavatappi in cui Rossi rimane in piedi per miracolo. L’epilogo è quello che nessuno avrebbe mai preventivato Stoner sbaglia e Rossi va a vincere un GP di Laguna Seca che di fatto gli consegna una possibilità di rivincita nei confronti dell’Australiano.
Il presente è quanto mai diverso, gli anni sono passati e per Valentino si sono susseguiti altri successi e altri momenti difficili, di cui è inutile dare conto. L’attuale realtà dei fatti dice che Rossi non è ancora tornato ad avere la stessa velocità del passato, con molti problemi in più di assetto e meno Jolly nella manica. Il tracciato al contrario di quello che si possa immaginare non è dominio del pilota di Tavullia, anzi forse è uno dei meno favoriti tra i tanti, e anche questo rende il prossimo GP di Laguna Seca un incognita significativa per Valentino.
Il GP del Sachsenring ha sottolineato quanto ancora la Yamaha M1 del Dottore sia indietro rispetto alla perfezione di feeling e sicurezza che Lorenzo ha con la sua M1, non parliamo dunque di sola messa a punto del mezzo, ma anche di feeling di sicurezza nella guida. Valentino Rossi è decisamente lontano rispetto a Lorenzo al cucirsi a dosso la M1, Jorge Lorenzo è un passo avanti a Rossi in molti modi, nella conoscenza del mezzo e del grande feeling che questo mezzo gli restituisce e non ultimo uno stato di forma per lo Spagnolo fin’ora eccelso. Lorenzo non sarà, forse, della partita per le condizioni fisiche non certo al cento per cento, ma i suoi rivali sono tutti pronti con Pedrosa, Marquez e Crutchlow agguerriti e determinati come non mai.
Il presente come il passato non lascia a Rossi alcuna speranza di poter competere con Pedrosa e company, manca quel passo avanti di cui Valentino continua a parlare e che gara dopo gara sembra diventare sempre più un passo enorme. Parte del lavoro è stato fatto con la forcella nuova e una messa a punto diversa, trovata nei test di Aragon, ora manca quel qualcosa in più, il dilemma è se quel qualcosa in più è una mancanza nella moto o da parte del pilota; l’unico a poter dare risposta a questa domanda è solo lui, quel Valentino Rossi che nel 2008 fece sussultare il mondo della MotoGP all’interno del cordolo sulla discesa del cavatappi a Laguna Seca.