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Lo scozzese Andy Murray riscrive la storia di Wimbledon, battendo Novak Djokovic.
Dopo ben 77 anni, un britannico torna a vincere il torneo più antico e prestigioso nello sport del Tennis, succedendo all’inglese Fred Perry, vincitore nel 1936.
Andy Murray da una parte, Novak Djokovic dall’altra, si sono sfidati in una gara durata 3 ore, che ha visto vincitore il “numero due” di Glasgow per tre set (6-4, 7-5, 6-4).
Partenza sprint per Murray, in ottima condizione fisica e “spinto” dal pubblico di casa, mettendo subito alle strette il serbo numero uno nel ranking mondiale, costretto agli straordinari, salvando sei palle break nei primi due turni.
Il primo set finisce 6-4, con Djokovic visibilmente stanco e, soprattutto, irriconoscibile, lontano dall’essere il grande Nole che tutti sono abituati a vedere. La semifinale con lo spagnolo Del Potro, durata ben 5 ore, ha sicuramente pesato sulla sua condizione fisica e mentale.
Mentre nel primo set il serbo è rimasto un po’ sulla difensiva, al contrario non lo è stato nel secondo, dove ha completamente ceduto ad un super Murray, che completa il set per 7-5, mandando in visibilio il pubblico di Wimbledon.
Lo scozzese prende via via più sicurezza e si supera nel terzo ed ultimo set.
Un altro schiacciante 6-4 mette in ginocchio Nole, che ha provato fino all’ultimo a opporsi alla superiorità mostrata da Murray, senza però riuscirci.
L’All England Club esplode al finire del match, con Murray quasi incredulo che scoppia in lacrime, dopo una meritata vittoria contro il numero uno mondiale, completamente annullato.
Dunque, 77 anni dopo la vittoria di Fred Perry, un altro britannico regala alla Gran Bretagna la gioia del trofeo di casa, il più importante del mondo, giocando alla grande.
La classifica mondiale dell’ATP, comunque, resta ancora nelle mani di Novak Djokovic, primo con 11830 punti. Segue il vincitore di Wimbledon, Andy Murray, che sale a 8560. Chiude, infine, il podio lo svizzero Roger Federer, con 7740 punti.
Articolo di Carmelo Buscema