A chi ha bisogno di un mutuo casa e fa richiesta alla banca, viene regolarmente proposto di contrarre una polizza sulla vita per coprire il rischio di morte. Fino a diversi anni fa la banca non chiedeva questo tipo di assicurazione, ma oggi è diventato praticamente “obbligatorio”. Addirittura alcune banche rifiutano di concedere il mutuo ed altre applicano, nel caso che il cliente non accetti, tassi superiori a quelli ordinari.
La polizza si chiama “temporanea caso morte a capitale decrescente”. In sostanza si tratta di un contratto mediante il quale l’assicurato (il mutuatario) versa un premio periodico, garantendo alla banca, in caso di morte, il pagamento da parte della compagnia del capitale residuo del mutuo. I premi annuali sono di entità fissa e vengono pagati per un numero inferiore di anni rispetto al contratto (ad esempio, se sono previsti 20 anni, il premio fisso verrà versato per 15 anni, ma la copertura rimane anche per i cinque anni residui, e il capitale assicurato continua a decrescere fino alla scadenza). Può essere sicuramente utile nel momento in cui in famiglia lavora solo un componente e la sua improvvisa scomparsa crei seri problemi a coniuge e figli.
Ma perchè le banche spingono e quasi “impongono” al cliente l’abbinamento tra polizza e mutuo?
Da premettere che il mutuo è considerato un finanziamento a “garanzia reale”, privo di
rischio per la banca, perchè è garantito da ipoteca iscritta per un valore doppio dell’importo erogato dalla banca e che questa finanzia non l’intero valore dell’immobile, ma di solito fino all’80%. Per cui la banca è “coperta” e, ripetiamo, non corre alcun rischio legato all’insolvenza del mutuatario.
Detto questo, dunque, il motivo per cui la banca impone la stupula di una polizza è che la compagnia assicurativa è da loro posseduta, per cui il contratto genera utili, oltre a quelli ottenuti dal mutuo. E non si tratta di utili modesti: si arriva quasi fino al 45% del premio! Per esempio, quando il cliente paga 100 euro per assicurarsi contro il rischio di morte, solo 55 finiscono alla compagnia (e questo sarebbe il costo vero di copertura), mentre 45 sono intascate dalla banca!
Se fosse una vendita si potrebbe capire che la banca possa percepire una commissione per il prodotto collocato. Ma nel caso specifico si tratta invece di un abbinamento obbligatorio con il mutuo. Inoltre, da un confronto con le polizze caso morte delle compagnie “normali”, si evince che il costo delle compagnie “bancarie” è pari a cinque volte la media.
Cosa fare per difendersi da questa situazione?
Anzitutto informarsi bene sulle offerte di almeno tre o quattro banche e di altrettante compagnie assicurative (infatti l’abbinamento polizza-mutuo non è obbligatorio, ma possono essere stipulati anche separatamente). A questo proposito, per scegliere il mutuo migliore, si consiglia di prendere in considerazione soprattutto le banche online (quelle che operano tramite Internet anzichè con sportelli fisici), in quanto è possibile trovare il mutuo alle migliori condizioni rispetto alla media del mercato. Per facilitare i confronti ed avere idee più chiare è molto utile consultare i siti di Mutuionline o MutuiSupermarket, che forniscono gratis in modo chiaro ed efficace i migliori mutui per ogni esigenza.
Successivamente farsi fare preventivi da compagnie di assicurazione per la polizza caso morte a capitale decrescente e scegliere la migliore proposta. Anche in questo caso è possibile richiedere gratis online un preventivo di polizza consultando il sito di Mutuionline.
Fatto ciò si può procedere alla stipula del mutuo, consapevoli del fatto che, ripetiamo, la polizza caso morte può essere stipulata con una compagnia diversa da quella che propone la banca.
Il risparmio complessivo di queste operazioni può essere anche consistente e vale la pena dunque dedicare un pò di tempo alla ricerca su internet.