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My life as writer

Creato il 15 dicembre 2014 da Patriziafinuccigallo

My life as writer

My life as writer. È un bel lunedì soleggiato e ho finito ora di leggere diverse mail. Molti di voi mi chiedono consigli di scrittura, mi inviano testi da leggere o piccoli pensieri. Cè chi ha in animo di scrivere un libro o chi lo ha già finito, chi urla al capolavoro e chi timoroso lo lascia ancora nel cassetto della scrivania. C’è chi si sente incompreso e chi invece non ha voglia di comprendere nessuno. Non sempre riesco a rispondere e tantomeno a leggere manoscritti lunghi e complicati. Così ho pensato che in questo spazio modaiolo potevamo ritagliarci una stanza tutta per noi, un po’ come diceva Virginia Woolf.

My life as a writer proviamo con i consigli

Potremmo iniziare con i consigli, che vi piacciono tanto. Come si diventa scrittore? Non esiste una ricetta, almeno io non la conosco. Però vi posso dire che è importante fare colazione. “Che cavolo di consiglio è”, direte voi. E invece ha un suo fondamento. Lo scrittore che si alza la mattina devastato e puzzolente è solo una comparsa televisiva, oppure dobbiamo tornare agli scrittori del passato. A Charles Bukowski, per esempio: “Se non scrivo per una settimana mi ammalo, non riesco a camminare, mi gira la testa, vomito, non mi alzo dal letto. Ho bisogno di scrivere a macchina. Se mi tagliassero le mani scriverei con i piedi. Sicché’ non ho mai scritto per i soldi, ho scritto per questo stimolo imbecille”.

Gli scrittori contemporanei, la maggior parte non dico tutti, sono salutisti e lavorano otto ore al giorno come un impiegato. Adottano il sistema americano e cercano di fare soldi. La sacra ispirazione c’è, ovviamente, ma è accompagnata ad una precisa analisi del mercato. Quindi la lucidità mattutina è un grande stimolo per i creativi. Un mio amico, lo scrittore Valerio Varesi, produce due libri l’anno ed è giornalista a Repubblica. Si alza la mattina presto, scrive fino alle nove, si veste e va al giornale a lavorare. Seicento parole al giorno era l’obiettivo di Arthur Hailey, scrittore canadese, lo raggiungeva verso le cinque del pomeriggio poi si dedicava ad altro. La mia colazione è dolce e avvolgente. Dopo un risveglio acido a base di succo di limone e acqua calda (si dice che purifichi, speriamo sia vero) mi siedo a tavola e comincio con calma a degustare: insalata di frutta, spremuta di arancia, brioche biologica, caffè, cappuccino, yogurt alla soia.

Quindi, se avete voglia di iniziare con me questa avventura letteraria non vi resta che raccontarmi le vostre colazioni da scrittore. Potete farlo qui o su instagram #colazionedascrittore    

Photos by Alice Rainone

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