Magazine Diario personale

Nabokov, Lolita

Creato il 30 marzo 2012 da Stimadidanno

Nabokov, Lolita

immagine da qui


Sto leggendo Lolita. Come moltissimi classici, mi mancava.
Turba, da mamma di una bambina turba eccome.
Procedo, pagina dopo pagina, facendo i conti con quest'equilibrio di forze e di debolezze.
Mi appello all'astrazione, imbavaglio l'emotività, apprezzo l'opera come gioiello letterario. E' bello, caspita è difficile ammetterlo, è un bel libro.
In questo caso la letteratura mi porta a sfiorare i miei limiti, a procedere nonostante trovi il testo disturbante. Non è semplice.
"Subito dopo il nostro arrivo in uno dei modesti motel che divennero i nostri rifugi abituali, Lolita accendeva il ventilatore elettrico o mi faceva mettere un quarto di dollaro nelle radio, o leggeva tutti i dépliant e chiedeva in tono lamentoso perché non poteva andare a cavallo sulla tale pista o a nuotare nella piscina di acqua minerale tiepida. Il più delle volte, in quel modo scomposto e annoiato che le era abituale, Lo si lasciava cadere, prostrata e atrocemente desiderabile, su una poltrona rossa, su una sdraio verde, su una chaise-longue a strisce con poggiapiedi e baldacchino, su un dondolo o su un qualsiasi altro tipo di sedia da giardino sotto un ombrellone sulla veranda, e mi ci volevano ore di blandizie, minacce e promesse per convincerla a prestarmi per pochi secondi le sue membra brune, nell'intimità della camera da cinque dollari, prima di fare tutto ciò che lei poteva preferire al mio misero piacere."
Per measachair sono sempre alla ricerca di brani in cui le sedute abbiano una certa importanza nello scorrere del testo. Questa citazione ne è estromessa, incrina la giocosità del progetto; tuttavia mi sfido e la metto qui, così mi ricordo che un'opera d'arte vera interroga, non solo compiace o diverte.
Questo post partecipa al Venerdì del libro di Homemademamma.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :