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Napoli: braccio destro boss Polverino arrestato in Veneto
Creato il 15 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleL'uomo è considerato il braccio destro del capo clan Giuseppe Polverino, anch'egli latitante, e si occupava delle attività imprenditoriali del clan reinvestendo nell'edilizia privata i proventi delle attività criminali.
Due persone che ne stavano favorendo la latitanza sono state arrestate, una gli stava dando ospitalità nella sua casa a Brugine e l'altra lo seguiva passo passo aiutandolo negli spostamenti.
Imbriani era riuscito a sfuggire alla cattura durante un blitz dei militari che il 3 maggio 2011 aveva portato in carcere 40 affiliati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, usura, traffico e spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori, reinvestimento di capitali in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali.
Il blitz era scattato dopo un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli dal 2007 a oggi anche in cooperazione con l'Unidad Central Operativa della Guardia Civil spagnola, che ha portato anche al sequestro di beni per oltre un miliardo di euro.
L'uomo reinvestiva i soldi del clan nel settore dell'edilizia ma Nicola Imbriani, elemento di spicco del clan Polverino arrestato dai carabinieri in Veneto, partecipava attivamente anche alla vita politica di Quarto, comune del Napoletano.
Secondo quanto accertato dai militari, infatti, nel 2007 finanziò la campagna elettorale di un candidato a sindaco di una lista civica, in modo da assicurarsi i giusti contatti per poter poi condizionare a proprio vantaggio e, soprattutto, a vantaggio del clan Polverino, qualsiasi decisione politica legata allo sviluppo dell'edilizia nell'area flegrea.
Verso il settore dell'edilizia il clan ha sempre dimostrato un interesse particolare, divenendo tutt'oggi, per le forze dell'ordine, l'unica ed incontrastata 'compagnia di costruzionì - associazione di diverse imprese edili tutte riconducibili al clan Polverino - dell'area flegrea a poter lavorare liberamente.
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