Anche a Napoli, come in tutte le città italiane, si è ricordato e celebrato il ventennale della strage di Capaci, in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
L’iniziativa organizzata dall’associazione Libera, si è svolta nella centralissima Piazza del Municipio davanti all’albero che fu piantato nel 1994, dedicato a Giovanni Falcone. Alla manifestazione hanno partecipato : Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, il rettore dell’Università degli Studi di Salerno, nonché presidente del consiglio comunale partenopeo, Raimondo Pasquino, i consiglieri capi gruppo dell’assise comunale, i referenti territoriali di Libera Geppino Fiorenza e Don Tonino Palmese, coraggioso prete di frontiera, insieme a tanti giovani .
Gli studenti napoletani, hanno appeso sui rami dell’albero alcuni pensieri rivolti ai magistrati uccisi della mafia nella stagione delle stragi di quel lontano 1992, ma anche pensieri per un futuro migliore per questo sud Italia, con la speranza che mafia e camorra siano finalmente sconfitte.
Il sindaco De Magistris ed il presidente del Consiglio Comunale Pasquino, hanno voluto lasciare un messaggio nel quale affermano : le loro idee, la loro passione, il loro coraggio saranno linfa per il nostro cuore e le nostre gambe. Geppino Fiorenza, referente locale di Libera ha dichiarato : «oggi ricordiamo Falcone e Borsellino,tutto quello che hanno fatto, gli ostacoli che hanno avuto nel corso della loro carriera di magistrati. Li vogliamo ricordare da vivi, e vogliamo ricordare a tutti che esiste un impegno formidabile per essere vicini alle forze dell’ordine, alla magistratura, che in questa difficile battaglia contro le organizzazioni criminali non devono essere lasciati soli. Compito delle nuove generazioni, è quello di fare sempre il proprio dovere avendo come punti di riferimento dell’agire, continuità, condivisione e responsabilità.»
Don Tonino Palmese, responsabile regionale dell’associazione Libera, dopo il toccante minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Falcone, ha letto i nomi di quanti persero la vita nelle stragi del 1992.
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