Magazine Opinioni

Napolitano totem intoccabile?

Creato il 22 giugno 2012 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg



Napolitano totem intoccabile?
Avviso al lettore: sarò lunghissimo.
Antonio Padellaro ha scritto sul Fatto quotidiano di ieri, che “Da sei anni sul Colle siede una sorta di totem intoccabile, inviolabile e irascibile a cui rivolgere non diciamo un appunto, ma perfino la più blanda osservazione equivale a un delitto di lesa maestà”.
Non ci siamo.  La lesa maestà è un crimine rivolto contro la maestà, cioè contro la suprema dignità dello Stato e, nei regimi monarchici, del sovrano. Nel nostro ordinamento (visto che non siamo nell’antica Roma o nel medioevo), questo tipo di reato è stato sostituito  dal reato di vilipendio, che punisce manifestazioni di pubblico disprezzo nei confronti del Presidente della Repubblica, della Repubblica, delle istituzioni costituzionali, delle Forze Armate, della Nazione, della Bandiera, di bandiera o emblema di Stato estero, della religione, delle tombe o di cadavere.
Lasciamo perdere lo scempio che della bandiera può aver fatto Bossi in tempi andati; lasciamo perdere il vilipendio alla nazione, perché il semplice fatto che esista ancora un partito che parla di padania (stato che non esiste neanche sulla cartina del Risiko) costituisce di per se vilipendio; ma vediamo se veramente sul colle campeggia questo famoso totem intoccabile di cui parla Padellaro.
Tutto sommato potremmo lasciar perdere anche la lettera aperta (purtroppo o per fortuna passata inosservata) di Gianluca Iannone, leader di Casapound, al Presidente della Repubblica, ma facciamoci del male. Eccola: (http://www.casapounditalia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2458%3Acasapound-italia-lettera-aperta-a-napolitano-clima-di-tensione-preoccupante-ma-non-faremo-il-capro-espiatorio&catid=59%3Agenerico&Itemid=169).
Il linguaggio è quello da “vittimista da III millennio” (“quello che temiamo.. e che CPI possa diventare un ottimo capro espiatorio”), e il copyright di certo parafrasario è certamente “made in Arcore” (le mani nel portafoglio degli italiani), ma ognuno ha i totem che preferisce. Iannone ritiene Napolitano “ responsabile di ciò che oggi accade”. Era il 6 gennaio del 2012 ed era da poco scoppiata la bomba ad Equitalia. Infatti Iannone  dice: “L'esperienza c'insegna che in passato, negli anni settanta come negli anni ottanta e novanta, ogniqualvolta si è insediato un governo tecnico a maggioranza allargata ed ha pescato nei portafogli degli italiani qualcuno – poco importa se amico o rivale di chi governava – ha trascinato il Paese nel sangue, con provocazioni, attentati, omicidi e stragi”. Totem intoccabile?
Vediamo qualcuno che usa un linguaggio non dissimile da quello di Iannone: Sallusti. In questo caso però l’ossessione è per “il comunista Giorgio”. Ho inserito 2 parole chiave nel motore di ricerca del giornale.it : “comunista” e “Napolitano”. fatelo anche voi e divertitevi a scegliere l'articolo più ingiurioso nei confronti del Presidente della Repubblica. Totem intoccabile?
Infine veniamo ad apprendere che ci sarebbero le intercettazioni di due telefonate fra Napolitano e Nicola Mancino. Si, saranno bruciate, ma intanto il presidente è stato intercettato. Ripeto: INTERCETTATO. Non credo che i pm, qualora abbiano riscontrato fatti gravi, si lascerebbero "totemizzare" anche loro, altrimenti la polizia giudiziaria cosa avrebbe intercettato a fare?
Ci risiamo. totem intoccabile?
Le intercettazioni servono a fare luce su eventuali reati, e in quel senso sono uno strumento d'indagine fondamentale. Io personalmente non ritengo che debbano essere pubblicate. faccio un esempio che sarà chiaro per tutti: nel caso dei bunga bunga di Berlusconi le intercettazioni servirono (per la verità a poco, almeno finora) a capire se c'era concussione e prostituzione minorile. Poi a me se Berlusconi ha il culo flaccido o meno poco importa. 
Ma torniamo a Napolitano: c’è davvero un totem  intoccabile sul colle?  No, e non ce ne stupiamo: i totem sono per i feticisti. I feticci li lasciamo a Travaglio che adora il suo  Grillo come un Totem Azteco. Guai a toccarglielo. Il Presidente della Repubblica invece è stato di recente al centro di una campagna che il giornale di Padellaro e Travaglio non costruiscono “sul nulla”, come vorrebbe Napolitano stesso, di questo ne siamo convinti, ma che ha tutto il sapore di una strumentalizzazione. Non ci sembra roba da prime pagine. Non di meno gliene hanno dedicate già diverse. Dunque? dov’è il totem intoccabile? Non c’è stato forse anche un parlamentare italiano, proprio quell’Antonio di Pietro, peraltro leader di un partito che raccoglie un cospicuo numero di consensi, che di recente ha portato il nome di Napolitano all’attenzione del parlamento stesso chiedendo una commissione d’inchiesta? Bene, sono favorevole alla commissione d'inchiesta, e se si dovesse riscontrare che dalle telefonate D'Ambrosio-mancino e addirittura Mancino-Napolitano dovessero risultare elementi che potrebbero far emergere manovre tese ad interferire sull'attività dei magistrati di Palermo, si chieda al presidente stesso di renderne conto. sarebbe il minimo. Ma  ripeto: dov’è il totem intoccabile?
La verità è che Napolitano negli ultimi anni è stato sfiorato, toccato e anche insultato più volte. Per fortuna è stato anche molto rispettato ed amato. Ci sarà un motivo.
Ma veniamo finalmente alla vexata quaestio: le telefonate di Mancino al colle, perchè è di questo che si parla e non si pensi che sia io a voler nascondere qualche totem nell'armadio.
No, caro Presidente, le accuse che le vengono mosse non sono “risibili” come lei le ha definite; sono al contrario abbastanza gravi: di fronte alle ansie di un privato cittadino, quale è ormai l’ex senatore Mancino, che tempesta di telefonate il suo consigliere D’ambrosio, lei ha fatto notare che portando il caso di Mancino all’attenzione del p.g. Esposito, ha semplicemente agito “secondo le sue prerogative” e ha fatto diramare una nota dove si specifica quali queste siano (http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=13592). Il fatto che mi preme sottolineare è che nella nota diffusa si parla del fatto che lei avrebbe “richiamato l'attenzione di un suo alto interlocutore istituzionale su esigenze di coordinamento di diverse iniziative in corso presso varie Procure”. Cosa ci sarebbe da coordinare? Che lei abbia agito secondo la legge è fuor di dubbio, ma che possa aver usato la legge come pretesto per un favoritismo nei confronti di un privato cittadino, che se fosse stato il sottoscritto probabilmente non avrebbe potuto usufruire degli stessi privilegi, sembrerebbe altrettanto palese. Non possiamo neanche sorvolare sui contenuti della telefonata fra Mancino e il p.g. Esposito, ma quelli ormai li conosciamo: leccornie per l’antinapolitanista Travaglio che martedì 19 giugno, facendo riferimento proprio a tutta questa spiacevole faccenda intitolava un suo pezzo: “ Si dimette nessuno?”.
No, caro Travaglio, fattene una ragione e se la faccia anche il tuo amico Grillo: per questa volta le dimissioni sono rimandate. Quello di Napolitano non è attentato alla costituzione. Napolitano non ha fatto parte di Gladio; quello era un altro. Per altro Napolitano è alla fine del settennato, dunque tranquillo Travaglio, tranquillo Padellaro: L'Italia è una Repubblica. Un sovrano dura fino alla morte o fino al regicidio; un presidente se ne va dopo 7 anni. Travaglio e Grillo che da un bel po' di tempo si sentono moralmente superiori a tutti, tanto da chiedere dimissioni e dispensare vaffa,  quando se ne andranno? Ma no... rimangano anche loro e cerchino di fare del bene a questo paese senza emettere sentenze. Le sentenze spettano ai giudici e non ai comici o ai giornalisti. Ognuno faccia il suo mestiere.
Noi cittadini invece vorremmo la verità sulle stragi. Su tutte le stragi. Su questo però preferisco evitare battute e lasciare che sia la magistratura a muoversi. Di libri e articoli sulla famosa trattativa stato-mafia ne ho letti parecchi anche io. Molti li firmò proprio Travaglio insieme a tanti altri cronisti che oggi scrivono proprio sul Fatto quotidiano. Dobbiamo riconoscere a lui come ai suoi colleghi il notevole lavoro di ricerca, divulgazione e informazione su molti pezzi di storia del nostro paese.
Dunque nessuno si dimetta. Contribuiamo tutti, ognuno a modo suo, affinchè questo possa diventare un paese migliore. 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :