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Nasce il SETI di Sua Maestà, alla ricerca di segnali alieni

Creato il 15 luglio 2013 da Extremamente @extremamentex

Un SETI Made in England. È il progetto di un gruppo di astronomi britannici, intenzionati a lanciare una nuova missione per cercare segnali di vita aliena nello spazio.  Gli scienziati, provenienti da 11 diverse università del Regno Unito, hanno ribattezzato la loro iniziativa “UK Search for Extraterrestrial Intelligence Research Network”.  E sono convinti che lassù E.T. esiste e forse sta cercando di mettersi in contatto con noi.

Nasce il SETI di Sua Maestà, alla ricerca di segnali alieni

A CACCIA DI SEGNALI RADIO ALIENI: NASCE IL SETI BRITANNICO

Prima di partire, è però indispensabile recuperare i fondi necessari: setacciare il cosmo costa, e parecchio, come sanno i colleghi del SETI americano sempre sull’orlo di chiudere i battenti. Ecco perchè gli studiosi inglesi hanno lanciato una petizione per chiedere di poter usufruire di una piccola parte del budget annualmente riservato dal Governo di Londra alle ricerche scientifiche.

“Se ottenessimo l’1 per cento di quei 200 milioni di sterline oggi destinati all’astronomia, potremmo fare la differenza”, dice ad esempio Sir Martin Rees, Astronomo di Corte e promotore del network che aggiunge: “Con un milione di sterline all’anno ( circa 1,2 milioni di euro, NdT) potremmo metterci alla pari con gli Stati Uniti”.

Gli scienziati Usa sono infatti in prima linea nel progetto volto a captare segnali radio provenienti dallo spazio profondo, prove di una civiltà intelligente in grado di comunicare: da anni le antenne posizionate in California sono al lavoro, senza in realtà conseguire risultati degni di nota. Dal 1981, poi, da quando sono finite delle sovvenzioni statali, la dottoressa Jill Tarter e gli altri vanno avanti solo grazie al sostegno dei privati.

Il nuovo progetto britannico sfrutterà il nuovo circuito a fibra ottica, denominato eMerlin ( acronimo di Multi-Element Radio Linked Interferometer Network) che connette i 7 principali radio telescopi di Sua Maestà. Tutti i dati raccolti dalle strumentazioni vengono inviati al Jodrell Bank Observatory nel Cheshire: qui gli eventuali messaggi spediti da mondi alieni saranno sottoposti ad analisi. “Ora siamo in grado di raccogliere le onde radio in una vasta gamma dello spettro audio”, conferma il direttore dell’osservatorio, Tim O’Brien.

Nasce il SETI di Sua Maestà, alla ricerca di segnali alieni

IL NETWORK DI RADIO TELESCOPI DENOMINATO E-MERLIN

L’astronomo è fiducioso sulla possibilità di ottenere lo stanziamento necessario a far partire il progetto. “Potremmo accompagnare la ricerca dei segnali radio agli studi più consueti, procedendo in modo occasionale. Ad esempio, se i telescopi stanno studiando una quasar, potremmo fermarci un attimo per analizzare  i dati che sembrano essere particolari: non concentrandoci sui soliti elementi ai quali di norma gli astronomi si interessano, ma su qualche anomalia che potrebbe essere associata alla presenza di vita aliena.”

Ma a sorprendere di più è l’affermazione che O’Brien ha rilasciato, parlando con il quotidiano The Guardian. “Se si chiedesse agli astronomi se credono all’esistenza degli extraterrestri, la maggior parte di loro risponderebbe di sì“. Una vera rivoluzione copernicana, se si pensa che solo pochi anni fa bastava solo citare la parola “alieni”  per far sbottare in una grassa risata gli scienziati di tutto il mondo.


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