Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 19, 2011
da qui
Ecco che il giorno si avvicina. Sento
il passo, la voce, il suo respiro,
come una luce timida nel cielo:
perché, non te l’aspettavi, eppure
Dio non fa rumore, teme di avere
un tono troppo alto,
sa che potresti spaventarti, viene
come la madre al letto del bambino
quando non sa se dorme oppure è sveglio,
viene in un giorno che abbiamo chiamato
Natale, eppure, se dovessi dirti
che cos’ha di speciale,
non mi torna in mente che l’Altissimo,
El Shaddai: non poteva nominarsi,
tranne che una volta, nel Santissimo,
mentre tutti facevano rumore,
perché il nome di Dio è misterioso,
perché chi vede la sua gloria muore,
sì, proprio lui, l’Altissimo, El Shaddai,
viene in punta di piedi, nel silenzio
di una notte in cui anche il più perduto
degli uomini ha una lacrima che scende,
mentre il re dei re bacia la sua fronte.