Fuori Tg, approfondimento quodiotidiano di Rai3, punta gli obiettivi delle sue telecamere sul tema del Natale al tempo della crisi. Gli italiani vanno “al minimo” nel tentativo di salvaguardare la tradizione. Manca ormai pochissimo a Natale e questa è la settimana più calda per gli acquisti da mettere in bella vista sotto l’albero, ma la tendenza degli italiani sarà soprattutto, al risparmio…Natale in tempi di austerity.
Siamo tutti chiamati a nuovi sacrifici, cosa cambierà nei regali di Natale? Regali? Sono in molti quelli che affollano negozi e centri commerciali, si fermano davanti alle scintillanti vetrine, guardano, ma, non comprano.
Con la crisi economica che incalza, quest’anno sarà un Natale all’insegna del risparmio. Piccole cose, parsimonia, pochi soldi, piccoli pensierini e tanti auguri, almeno verbali. Sotto il peso della crisi economica che ha costretto il governo a varare misure lacrime e sangue si prevede di ridurre anche le spese per i regali natalizi. A fare le spese del clima di austerity saranno soprattutto i parenti, mentre si salvano gli amici più stretti e i bambini.
In tantissimi quindi sceglieranno soluzioni più economiche, resteranno a casa più di 8 italiani su 10 (83% del totale) per trascorrere le feste con la famiglia e gli amici, soprattutto gli appartenenti alle fasce professionali più basse come operai, casalinghe, pensionati e disoccupati più colpiti dalla crisi economica. La crisi finanziaria ha ridimensionato e di molto i consumi di cibi di fascia alta e l’acquisto di doni ricercati. Sulle tavole degli italiani non ci saranno caviale e frutta esotica, ma non mancherà il panettone o il pandoro.
I negozi lamentano un calo di vendite spaventoso, insomma, tanti nasi attaccati alle vetrine ma portafogli chiusi. Natale difficile per il commercio che non si aspettava un Natale peggiore del 2010, i primi dati di Confesercenti evidenziano interi settori in grave crisi. La spesa per i regali infatti è in calo del 16% rispetto allo scorso anno, e al suo posto prendono piede nuove strategie come il riciclo, l’usato o il fai-da-te.
Mauro Bussoni, Confesercenti:” Soffrono tutti, è un dato oggettivo, sono calati i risparmi, aumentato il carovita, 5000 i negozi chiusi nel 2011 a Roma, la gente si rivolge sempre più a internet che offre prodotti di qualità con sconti che arrivano al 60/70%”.
Gli italiani hanno una percezione negativa della propria situazione socio-economica e non solo, molti di questi si dice pessimista sul proprio futuro e relativamente al prossimo anno ritiene che la situazione si manterrà simile a quella attuale. Natale di grandi preoccupazioni. Natale contraddistinto da “oculatezza nella spesa”. Natale con la cinghia stretta. Natale 2011, resterà nella memoria degli italiani e mai come quest’anno:”basta il pensiero”!
E se dopo la recessione arriverà anche la stagnazione si innescherà un circolo vizioso che non lascerà scampo, il ritmo produttivo si è già arenato, le previsioni sono negative, l’economia stenta a decollare. Il quadro non è roseo e l’Italia attende i saldi…o il saldo dell’Italia?