I Bulls però non cedono e con la coppia Rose-Gibson rimontano fino al 73-73: l’ex Trojan è ormai designato a finire le gare al posto di un irriconoscibile Boozer, che siede in panca nella seconda metà del terzo periodo e non si alzerà più. Thibodeau va con Gibson, Brewer e alterna Noah e Asik, costretto poi ad uscire per un colpo al mento subito da Wade. Il finale è in volata e salgono in cattedra le stelle degli Heat: 12-2 di parziale con 9 di LeBron James e 3 di Wade dalla lunetta, e la gara si chiude con la difesa che impacchetta Rose e gli altri, Deng, Korver e Noah, che non trovano più la via del canestro.
Come in gara 1, anche nel secondo episodio della serie i numeri parlano chiaro: dopo il 45-33 di gara 1, questa volta sono gli Heat a vincere la battaglia a rimbalzo, 45-41. Miami fa più assist, 18-15, e limita i punti in contropiede dei Bulls, anzi, gli Heat stessi riescono ad andare in transizione impendendo a Chicago di schierare la sua difesa. E poi le percentuali dei Bulls: dal 44 al 34 dal campo, dal 47 al 15 da dietro l’arco, dall’85 al 61 dalla lunetta. Serve altro? Ai padroni di casa non basta il solito Rose da 21 punti, 6 rimbalzi e 8 assist mentre solo Deng, con 13 punti, e Gibson, con 8, gli danno una mano. In casa Heat è un’altra musica: dopo i 30 punti di gara 1, Bosh si ferma a 10 mentre gli altri due salgono e di molto. Wade firma 24 con 9 rimbalzi mentre James risponde con 29+10. E poi c’è il fattore Haslem: in una gara quasi decisiva come questa, esce dalla panca e piazza 13 punti con 5 su 10 al tiro.
Risultato:
Chicago - Miami 75-85 (Rose 21; James 29). Serie: 1-1
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Le immagini di gara 2 allo United Center