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Nba: promossi e bocciati di inizio stagione

Creato il 15 novembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

103889078CG006_Miami_Heat_v Dopo tanta attesa per il via della regular season 2011, ecco che sono già andate in archivio una decina di partite. Un giro di boa che permette di fare un mini bilancio sui promossi e bocciati di questo primo scorcio di stagione. Una valutazione che tiene conto di quello che si è visto sul parquet, ma anche di ciò che è successo nella off season, considerando movimenti di mercato, ambizioni e proclami.

PROMOSSI

New Orleans Hornets - In quanti li avrebbero pronosticati come la miglior squadra della Lega e l’unica ancora imbattuta? Nessuno direi, ma gli Hornets di Chris Paul e David West, oltre che di un ben inserito Marco Belinelli, stanno facendo faville e si candidano per un posto nei playoffs, cosa non così scontata nei rankings prestagionali.
Ovvio che è ancora presto ma il giovane coach Monty Williams, alla prima esperienza da capo allenatore, sta facendo girare una squadra che ha la fortuna di avere un direttore d’orchestra come Chris Paul, ma che soprattutto ha sistemato tutti gli altri elementi della suddetta orchestra. Belinelli compreso, che viaggia a quasi 12 punti di media col 46% dal campo e il 44% da tre.

Boston Celtics - Sono stanchi, vecchi, logori… E loro rispondono con 8 vittorie in 10 gare, e due sonore lezioni ai Miami Heat, gli sfidanti per la corona. Sono in vetta alla Eastern Cenference e si confermano la squadra da battere ad est: tutto gira attorno a Rajon Rondo, ma la differenza la fanno la fame di Garnett, Pierce e Allen, che stanno dimostrando sul campo che per strappare il pass per la finale si deve passare sul loro corpo. In più Davis è una sicurezza, i due O’Neal contribuiscono e Nate Robinson sta aggiustando la testa. E che bella scoperta Semih Erden

San Antonio Spurs - Stesso discorso fatto per Boston. Al momento sono ancora loro i rivali dei Lakers, nell’attesa che i giovani Thunder, Blazers e chi per loro batta un colpo. Hanno perso solo con gli Hornets. Con Duncan che si amministra, il leader è totalmente Ginobili, miglior marcatore della squadra seguito da Parker e da un sorprendente Jefferson. E’ l’ultima chance per il titolo e l’inizio è confortante.

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Rajon Rondo e Pau Gasol - Al momento sono i due giocatori più dominanti della Lega, e i numeri lo confermano. Rajon è il miglior assistman della Lega a 15 a sera, cui aggiunge 11 punti, ha sfornato una tripla doppia con 24 assist e in generale comanda compagni e avversari a piacimento. I Celtics dipendono da lui, nel bene e nel male. La testa di Gasol è meno complessa, ma vale lo stesso discorso: Bryant è il leader dei Lakers ma il catalano è condizionante. Viaggia a 23+12 rimbalzi, è il miglior lungo del lotto e pure lui ha messo a segno una tripla doppia. Se nei campioni in carica c’è un Mvp, al momento è lui.

BOCCIATI

New York Knicks - Stanno faticando e non poco… Non sembrano tanto meglio di quelli dell’anno scorso anche se per la verità bisogna dare il tempo a coach D’Antoni di assemblare un gruppo praticamente nuovo. Però sono 3-7, 1-4 al Madison, hanno perso le ultime 5, e concedono sempre 105 punti a gara, a fronte dei 101 segnati. Purtroppo Stoudemire gioca con le marce, e raramente mette quelle alte. Il Gallo non basta. Serve una scossa…

Houston Rockets - Ok, abbiamo Yao Ming a mezzo servizio, ma non può essere Scola, con tutto il bene che gli si può volere, il go to guy dei Rockets. Kevin Martin è fuori cast, Brooks sembra sparito e questa nuova scelta del gioco in velocità sta facendo più male che bene. Sono in ripresa ma per i playoffs, ad ovest, serve molto altro.

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Los Angeles Clippers - Sinceramente mi aspettavo di più dell’1-9, peggior record Nba. Non li immaginavo in vetta alla Western Conference, ma nemmeno in fondo. Blake Griffin è un’ira di Dio, Eric Gordon ci è vicino, ma obiettivamente coach Del Negro ci sta capendo poco. Kaman e Butler stanno tirando male e Baron Davis è polemico perchè il rookie Bledsoe gioca più di lui. Forse è ora di dare un taglio netto e puntare su tutti questi giovani di talento. Pure su DeAndre Jordan e la matricola Aminu.

Rip Hamilton e Caron Butler - Vivono la stessa situazione in contesti diversi. Rip non si riconosce più da parecchio tempo in questi Pistons, che non sono più quelli di Billups e degli Wallace. Ad oltre 12 milioni a stagione sta viaggiando a solo 13 punti di media, e non sente più quella fiducia che c’era prima. Anche perchè Dumars ha puntato forte su Ben Gordon ed è chiaro che Rip voglia cambiare aria. Però con quello che costa serve una trade con un giocatore che ha quel salario. CB è in un contesto vincente ma a Dallas non sembra trovarsi: viaggia a 15+5 di media ma è il terzo violino dietro Nowitzki e Terry e questo non lo gradisce. Però se vuol avere qualche chance di anello deve adattarsi…


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