Siamo arrivati alla volata finale di questa regular season. Un mese in cui si sono delineate tutte, o quasi, le gerarchie, a maggior ragione dopo il termine ultimo degli scambi, che quest’anno ha sconvolto e non poco la Lega. Ad Ovest i San Antonio Spurs mantengono il primato mentre ad Est, a sorpresa, sono i Bulls i capi in testa. Vediamo squadre e giocatori (o allenatori) che si sono maggiormente distinti, in positivo e in negativo, durante marzo.
PROMOSSI
Los Angeles Lakers - Sono la squadra col miglior record Nba dopo la pausa per l’All Star Weekend. 15 vittorie e una sola sconfitta, a Miami: i gialloviola, altalenanti e irritanti nella prima fase, una volta oltrepassata la boa di metà stagione hanno ingranato le marce alte dimostrando che sono ancora loro la squadra da battere.
Difficilmente riusciranno a strappare agli Spurs il miglior record della Lega ma il segnale dato da Kobe Bryant e compagni è un avvertimento di quelli pesanti per il resto dell’Nba. Quando la temperatura si alza il Mamba esce dal letargo e la sua morsa si fa sempre più letale: 26 di media per Kobe a marzo.
Miami Heat - Bulls a parte, gli Heat si confermano la miglior squadra ad est, con i Celtics in calo dopo la cessione di Kendrick Perkins. Dopo quattro ko di fila a inizio mese e il famoso crygate (le lacrime di Lebron in spogliatoio dopo il ko con Chicago), Miami si è rialzata battendo i Lakers e da lì ha infilato 8 vinte e due sole persa (con Thunder e Cavs). Nella gara vinta con Houston, i Big Three sono andati oltre i 30 punti i 10 rimbalzi ciascuno, cosa che non succedeva da 50 anni. Nelle ultime 8 gare di stagione, i pericoli sono soltanto Hawks e Celtics: il primo posto ad est è tutt’altro che un miraggio. Soprattutto se i tre fenomeni viaggiano a 74 di media a sera. Wow!
Marcus Thornton e Tyler Hansbrough - Due giocatori al secondo anno, di cui si parla poco, ma che a marzo hanno messo assieme discrete cifre. Thornton, ceduto da New Orleans dove aveva poco spazio, è rifiorito a Sacramento. Vero che il contesto è perdente, 5-9 a marzo, ma l’ex LSU è da subito diventato lo scorer designato e nell’ultimo mese ha viaggiato a quasi 23 di media (molto più del doppio del fatturato precedente), con una prova da 42 punti, una da 32 e una sola volta sotto i dieci.Hansbrough avrà sentito l’aria della March Madness (vinto il titolo Ncaa con North Carolina nel 2009) perchè ha viaggiato a cifre pazzesche, 17 e 7 rimbalzi a sera col 50% al tiro, un balzo netto rispetto alla norma. Indiana ha fatto 7-10 a marzo ma resiste all’ottavo posto a est. Se Psycho-T manterrà questo andamento (quattro doppie doppie, un trentello e due gite a 29), la post season sarà quasi al sicuro.
BOCCIATI
New York Knicks - La nomination è scontata: 7-11 il record di marzo, 3-9 nelle ultime 12, con sconfitte contro Cleveland, Detroit, Indiana (due volte) e Milwaukee (due volte). Dopo la trade che ha portato Billups e Anthony nella Mela smobilitando un giocattolo che dava grosse soddisfazioni allo staff tecnico di D’Antoni, la situazione è andata a sud e tutti ora sono nervosi arrabbiati, Anthony per primo, proprio colui che ha spinto per questo scambio. Stoudemire ha perso il sorriso, il coach non sa più che fare, la stampa newyorkese insorge. I playoff sembrano al sicuro anche se i Knicks ora sono settimi e i Bobcats, noni, sono a 4.5 gare di distanza…. Vediamo.Utah Jazz e Phoenix Suns - Bocciate entrambe perchè nonostante i tanti cambiamenti in stagione, resteranno fuori dai playoff, dopo che ad inizio anno venivano considerate addirittura come possibili outsider. Nell’ultimo periodo, Minnesota esclusa, nessuno ha fatto peggio di loro ad ovest. Nash è un po’ mancato ai Suns mentre ai Jazz l’addio di due leader, Sloan prima e Deron Williams poi, ha lasciato troppo soli Jefferson e Millsap, seppur siano stati eroici. Memphis , ottava, è distante quattro gare: difficile che mollino, anche senza Rudy Gay, out per la stagione.
Stephen Jackson e coach Kurt Rambis - La cessione del gemello Gerald Wallace è stata davvero una brutta botta per Captain Jack. Cifre alla mano marzo è stato il suo peggior mese, con solo 14 a sera col 34% al tiro e il 31% da tre. Inoltre, fra infortuni e squalifiche per l’alto numero di falli tecnici, ha saltato 5 gare (1-4 per i Bobcats). Nelle altre 8 giocate, in tre occasioni non è nemmeno andato in doppia cifra. I playoffs sono ancora alla portata ma Charlotte ha bisogno che Steph torni il vero Captain Jackson per sperare.