La Big East Conference è il raggruppamento più competitivo e ricco in termini di potenziali vincitrici del torneo dell’intera Ncaa. E’ inoltre uno dei più numerosi: 16 università, per lo più della zona nordorientale degli Stati Uniti, ma anche alcuni atenei prestigiosi della fascia centrale del paese, il Midwest, e un’università come South Florida. Anche quest’anno piazza quattro squadre nelle Top 25 del ranking prestagionale. Pittsburgh #4, che tra l’altro ha vinto il 2k Sports Classic al Madison Square Garden in finale contro Texas, Villanova #6, Syracuse #13 e Georgetown #21.
Pittsburgh Panthers - Sembrano la squadra più attrezzata per vincere la conference e fare un pensierino alle Final Four Ncaa.
Il gruppo di coach Jamie Dixon è esperto, duttile e molto competitivo: a partire dalle due guardie, Ashton Gibbs e Brad Wanamaker. Non talenti che sfonderanno in Nba ma giocatori con punti nelle mani, atletismo quanto basta, leadership e capacità di alternarsi sia in regia, sia come marcatore. Lo scorso anno, insieme, producevano circa 30 punti di media. Occhio anche a Gilberto Brown, mentre il reparto lunghi è formato dal secondo anno Dante Taylor, ragazzo dal discreto potenziale, e dal bizzarro Garry McGhee, lottatore all’ultimo anno. I Panthers hanno iniziato con sei vittorie e la conquista del 2K Sports Classic al Madison Square Garden. Chi ben comincia….
Syracuse e Georgetown - Due università con storia e prestigio, a partire dai loro coach. Per gli Orange il leggendario mago della zona Boeheim, e per gli Hoyas John Thompson III, figlio del mitico coach Thompson. ‘Cuse ha perso Wes Johnson, Onuaku e Andy Rautins ma riparte dalla coppia di guardie Triche e Jardine, dal lungo Rick Jackson e soprattutto dall’esterno canadese Kris Joseph. Ragazzo da disciplinare ma con talento tecnico e atletico da prima scelta: lo scorso anno era il sesto uomo di lusso, quest’anno dovrà essere la star degli Orange. Ne ha le potenzialità. In vernice il centro brasiliano Fabricio Fab Melo, 19 anni, grande fisico e mani dolcissime. Occhio anche alla matricola Dion Waiters. G’Town, perso Greg Monroe volato ai Pistons, riparte dal cannoniere Austin Freeman, esterno con punti nelle mani in qualsiasi modo, e dal play razzente Chris Wright. Affidabile anche l’altro esterno Jason Clark mentre in vernice tutto ruota attorno a Julian Vaughn, che ha iniziato con tre stoppate di media a gara.
Le altre - Subito dietro questo quartetto ci sono la Louisville di coach Pitino, con il play leader Preston Knowles, l’ala Terrence Jennings e la guardia Rakeem Buckles (il coach attende una crescita anche dal play ex All American Peyton Siva), e Marquette di Buzz Peterson. Le Golden Eagles hanno perso il leader Lazar Hayward ma puntano forte sulla guardia oro con la nazionale under 18 Vander Blue. Tutto gira però attorno all’unico lungo Jimmy Butler, e al play Johnson-Odom. West Virginia si affida a Kevin Jones al solito play Joe Mazzulla. Notre Dame punta sui tiratori Tim Abromaitis e Ben Hansbrough (fratello di Tyler). Connecticut deve riprendersi dagli scandali sul recruiting ma ha un prospetto super nel play Kemba Walker: occhio anche al lungo Oriakhi e all’esterno Coombs-McDaniel. Intanto, a sorpresa ha vinto il prestigioso Maui Invitational, battendo corazzate come Michigan State e Kentucky. Curiosità: per il giocatore dell’anno si può andare col super bomber di Seton Hall Jeremy Hazell mentre St. John’s prova a ricostruire dal coach Steve Lavin, guru ex Ucla e assistante di coach Harrick nel titolo 1995 con la squadra di Tyus Edney. Chiudono la conference Cincinnati, DePaul, Providence, South Florida e Rutgers.Guarda le migliori giocate della passata stagione di Kemba Walker di Connecticut, uno dei candidati a giocatore dell’anno della Big East.