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Ncaa, Connecticut campione. Finale amaro per la favola Butler

Creato il 05 aprile 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

Nel torneo più imprevedibile di sempre manca l’ultima sorpresa: gli Huskies conquistano il terzo titolo della loro storia. Coach Calhoun record: trionfo a 68 anni. E per la stella Walker si apriranno le porte dell’Nba: sarà una delle prime 15 scelte al draft 2011

Kemba Walker alza il trofeo. Reuters
Kemba Walker alza il trofeo

E’ la festa di Kemba Walker, il miglior giocatore del torneo destinato all’Nba, e del 68enne Jim Calhoun, il coach più vecchio di sempre a vincere un titolo. E’ la festa di Connecticut, che si prende l’Ncaa 2011 battendo 53-41 la cenerentola Butler nella finale di quello che è stato il torneo più imprevedibile di sempre. Ma che non ha riservato l’ultima sorpresa, regalando al gigante UConn il terzo titolo della sua storia (dopo quelli del 1999 e 2004, sempre con Calhoun in panchina) e alla piccola Butler, scuola privata di 4500 studenti con sede a Indianapolis, la seconda delusione in due anni: nel 2010 persero all’ultimo tiro contro Duke, stavolta si sono arresi nella ripresa, traditi dal peggior attacco di sempre nella storia delle finali.

I VINCITORI — Gli Huskies di Calhoun in stagione hanno sempre fatto centro con qualcosa in palio: 3 successi su 3 a novembre al Maui Invitational, 5 trionfi in 5 giorni per alzare il titolo della Big East il mese scorso e 6 gare su 6 nel torneo Ncaa. Vinto giocando di squadra, soprattutto nelle ultime due partite, quando la stella Walker, guardia al terzo anno destinata a una delle prime 15 scelte al draft Nba 2011, si è leggermente offuscata (5/19 dal campo contro Butler, 18 punti di media nelle ultime 2 gare dopo i 26,7 nelle precedenti 4). Connecticut si è presa la finale nel secondo tempo, grazie al suo supporting cast: il centro al secondo anno Alex Oriakhi si è trasformato in un muro sotto canestro, infilando anche 4 delle 10 stoppate totali di UConn (record della finale eguagliato) e contribuendo a tenere i Bulldogs a 6/37 dal campo nei secondi 20’. E in attacco è sbocciata la matricola Jeremy Lamb, 12 punti dopo un primo tempo all’asciutto. “Non è servito un gran discorso nell’intervallo per cambiare marcia – ha spiegato coach Calhoun, al centro di un’indagine Ncaa per irregolarità nel reclutamento di un giocatore -: abbiamo semplicemente deciso di giocare meglio di loro. Sapevo che i miei ragazzi non avrebbero mollato. Un anno come questo lo auguro a ogni allenatore. Questo gruppo potrebbe avermi regalato il momento più felice della mia vita”.

Kemba Walker festeggia con i fan. Reuters
Kemba Walker festeggia con i fan

LA SFIDA — Il primo tempo “non è bello ma intenso”, come lo definisce il coach di Butler Brad Stevens, ed è quello con meno punti dal 1946. Le due squadre sbagliano 15 dei primi 18 tiri ma montano una guardia attentissima sulle stelle avversarie. Walker dopo 5 errori trova il suo primo canestro a 13’06” dal riposo, e apre un personale 5-0 che porta UConn sul 13-8. Butler resta in scia rompendo il digiuno di canestri da dentro l’arco dopo quasi 10’, poi ritrova il suo faro Shelvin Mack, che prima infila la tripla del 19 pari, suo primo canestro dal campo, a 4’15” dal riposo, e poi ripete la magia a fil di sirena, regalando il 22-19 a Butler nonostante gli uomini di Stevens tirino col 22,2% dal campo e UConn domini sia in area (14-0) che a rimbalzo (26-18). I Bulldogs ripartono con la terza tripla della gara di Stigall (ne aveva segnata 1 sola nelle precedenti 5 partite) e toccano il 25-19 prima di fermarsi di schianto. L’attacco va in tilt e in 7’08” sbaglia 13 tiri consecutivi. Connecticut ne approfitta per un 14-1 ispirato da 9 punti di Lamb che vale il 33-26 a 12’57” dal riposo. Vanzant interrompe il digiuno dei Bulldogs, ma poi Butler sbaglia altri 9 tiri di fila e si ritrova sotto 41-28 con 6’13” da giocare. Troppo tardi per rimontare, perché gli Huskies dominano in difesa e fanno male in attacco, con Lamb e Oriakhi a dare una mano allo spento Walker. L’ultimo sussulto lo regala Mack, che con due triple consecutive accorcia a 49-41 il vantaggio di Connecticut con 1’43” da giocare. Ma a tenere al sicuro gli Huskies ci pensa Walker, con 4 liberi consecutivi prologo alla festa.

SCONFITTA STORICA — Butler chiude col 18,8% dal campo, la più bassa percentuale al tiro di sempre nel match per il titolo, e diventa la squadra che ha segnato meno in finale dal 1949. I Bulldogs infilano appena 3 tiri su 31 da dentro l’arco dei tre punti e si fanno dominare 51-40 a rimbalzo, con le due stelle Mack e Howard che chiudono con un complessivo 5/28 dal campo. Per coach Stevens un’altra beffa: nelle ultime due stagioni Butler ha vinto 10 gare su 12 nel torneo Ncaa, perdendo solo le due sfide per il titolo. “Tirando 12/64 dal campo non si riesce a vincere nessuna gara, figuriamoci il match per il titolo” commenta amaro. Connecticut ringrazia e si porta casa il trofeo.

Connecticut: Walker 16 (5/15 da due, 0/4 da tre, 6/7 liberi), Lamb 12, Oriakhi 11. Rimbalzi: Oriakhi 11. Assist: Lamb 2, Napier 2.
Butler: Mack 13 (0/4, 4/11, 1/2 tl), Stigall 9, Howard 7. Rimbalzi: Mack 9. Assist: Vanzant 2.

tratto da gazzetta.it



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