Dal caso Cucchi alle unioni omosessuali, le innumerevoli crociate di Carlo Giovanardi sono note ai più. La sua più recente battaglia lo vede nel ruolo di difensore ad oltranza di Augusto Bianchini, imprenditore edile della bassa modenese finito in manette il 28 gennaio scorso con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione Aemilia. Quello stesso giorno il senatore - nonchè membro della Commissione parlamentare antimafia - scende in campo in sostegno di Bianchini: " Sono arcifelice se la magistratura colpisce esponenti della criminalità organizzata di stampo mafioso o 'ndranghetista. Esprimo invece tutte le mie preoccupazioni per l'incomprensibile traduzione in carcere a Parma di Augusto Bianchini e gli arresti domiciliari per la moglie e il figlio. Ricordo che a seguito della interdittiva antimafia risalente all'inizio del 2013, decisa dalla prefettura di Modena, emessa per proteggere l'impresa Bianchini da possibili tentativi di infiltrazione mafiosa, la famiglia Bianchini è stata massacrata dal punto di vista economico, e l'azienda, che aveva circa 100 dipendenti è finita in concordato e ora rischia il fallimento. Dopo circa due anni, i titolari dell'impresa, di cui nella stessa interdittiva si precisava che non risultavano avere precedenti o procedimenti a loro carico relativi alla normativa sugli appalti, vengono arrestati: finalmente si potrà sapere di cosa sono accusati e potranno difendersi da accuse talmente gravi da giustificare la custodia cautelare, ricordando che per la nostra Costituzione sono non colpevoli sino a sentenza passata in giudicato. Confermo la mia convinzione sulla buona fede dei Bianchini e ribadisco la mia indignazione, come componente della Commissione antimafia, su quanto scritto nella relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia riguardo alle province di Modena e Reggio Emilia". Queste le parole della DNA che hanno scatenato la collera del senatore emiliano: "L'infiltrazione mafiosa ha riguardato più che il territorio in quanto tale, con una occupazione 'militare', i cittadini e le loro menti con un condizionamento ancora più grave". Suona a dir poco bizzarro che un membro della Commissione antimafia spari a zero su quell'organo della Procura Generale che ha il compito di coordinare a livello nazionale le indagini relative alla criminalità organizzata, soprattutto se il fine ultimo è quello di elargire la propria solidarietà a chi è stato arrestato (fermo restando la presunzione di innocenza) per concorso esterno in associazione mafiosa ed ha alle spalle una storia tutt'altro che limpida. Nel giugno 2013 la Bianchini Costruzioni viene esclusa dalla white list dei soggetti ammessi ad operare per la ricostruzione post terremoto del 2012: tra le motivazioni del provvedimento spicca la presenza (accertata dai carabinieri) del pregiudicato Michele Bolognini, esponente della cosca calabrese dei Grande Aracri, in un cantiere della Bianchini a Finale Emilia nel settembre del 2012. Augusto Bianchini presenta ricorso al Tar per invocare la sospensione dell'interdittiva prefettizia ma l'esito non è quello sperato. Fuori dalla white list, fuori dall'affare della ricostruzione post-sisma, almeno fino al 2013: nell'autunno di quell'anno l'imprenditore costituisce la Ios Costruzioni, intestata al figlio Alessandro. Il fatto non passa inosservato e, oltre a scatenare diverse polemiche sui quotidiani locali, suscita l'interesse degli inquirenti: l'analisi dei lavoratori assunti nella nuova impresa prova che molti di loro erano precedentemente impiegati nella ditta di Augusto. Un altro lascito che la Ios riceve dalla Bianchini è il trattamento di favore da parte di Giulio Gerrini, capo ufficio Lavori pubblici del Comune di Finale, che procura alla neonata azienda - ad appena due giorni dalla sua costituzione - ben sette appalti pubblici comunali per il valore di 141mila euro, nonostante la Ios non sia in possesso dei requisiti validi per la partecipazione agli appalti: certificazione Soa per lavori di grande entità, iscrizione alla white list e anzianità di almeno cinque anni. Nonostante lo zelo di Gerrini le cose tornano a mettersi male quando ad ottobre del 2014 la Ios non viene ammessa alla white list. In quell'occasione è sempre il
senatore Giovanardi a prendersi a cuore i destini della famiglia Bianchini tenendo una conferenza stampa insieme a loro: " In sostanza hanno fatto delle indagini e hanno scoperto che Alessandro Bianchini è figlio di Augusto: che scoperta. Mi domando dove sia la strategia antimafia se le indagini delle forze dell'ordine non hanno ancora portato a operazioni e arresti. Non è bastonando una ditta individuale che ci si protegge". Gli arresti, come scoprirà Giovanardi, arriveranno tre mesi dopo, il 28 gennaio 2015. Prima della conferenza stampa in compagnia dei Bianchini, il senatore Giovanardi aveva perorato la loro causa in parlamento in due occasioni. La prima volta, il 22 luglio 2014, con l'interpellanza 2-00182: " [...]La situazione oggi è quella di una famiglia in cui il padre a 61 anni non può lavorare e nemmeno andare in pensione, non ha denari ed una casa ipotecata da banche e fornitori che da un giorno all'altro potrebbero rendere esecutivo il loro titolo; una madre che gode di una pensione minima e quindi non sufficiente a sfamare la famiglia; un figlio più grande che ha provato a intraprendere la propria strada e che resta speranzoso solo di ottenere quel via libera tanto atteso dalla Prefettura; la figlia in cerca di lavoro, impossibile da trovare se non saltuariamente presso bar ; il figlio più piccolo che ancora studia e che contribuisce alle spese svolgendo quando capita lavori occasionali. In casa vi è anche la nonna, anziana e non autosufficiente, chiaramente da accudire. [...] Si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere per evitare che strumenti pensati per combattere la criminalità organizzata non producano come unico effetto quello di distruggere aziende sane, provocare disoccupazione e impedire a chi ha la sfortuna di esserne vittima, e ai propri familiari, di continuare a svolgere attività imprenditoriali". La seconda volta con l'interpellanza 2-00214 del 21 ottobre 2014: " [...]La Prefettura di Modena ha risposto negativamente alla richiesta di iscrivere nella White list la nuova azienda di Alessandro Bianchini sostenendo che essa servirebbe per eludere l'interdittiva antimafia applicata all'azienda paterna. [...]Si chiede di sapere: quali iniziative il Governo intenda adottare per evitare che le interdittive antimafia comportino la distruzione delle aziende; in base a quali motivazioni, in uno stato di diritto, le supposte responsabilità dei padri coinvolgano anche i figli". La preoccupazione del senatore Giovanardi per il destino di nonna Bianchini è ammirevole, anche se non spiega questo eccesso di zelo. Uno zelo confermato forse da un altro episodio risalente al 2012: tra l'ottobre e il dicembre di quell'anno i cantieri della Bianchini Costruzioni sono oggetto di alcuni controlli - anche da parte dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale - che rileveranno poi la presenza di vari campioni di amianto. Le intercettazioni ambientali hanno stabilito che Augusto Bianchini veniva avvertito delle ispezioni con alcuni giorni di anticipo, come nel caso della visita programmata da Arpa per il 13 dicembre. Per una curiosa coincidenza temporale, due giorni prima l'onorevole Giovanardi presenta un emendamento alla legge di stabilità - che sarà poi ritirato in seguito alle proteste di buona parte del Parlamento e delle associazioni ambientaliste - volto a riaprire i termini del condono edilizio del 2003. Il senatore non si sforza particolarmente per redigerne il testo che è in buona parte la copia carbone di un emendamento analogo presentato due mesi prima dal collega Nitto Palma, tranne che per un particolare: Giovanardi estende la possibilità di condono anche alle violazioni dei beni ambientali e paesaggistici. Se la concomitanza tra le ispezioni subite dalla Bianchini Costruzioni e la presentazione di quell'emendamento sia da attribuire ad una pura casualità solo Giovanardi è in grado di spiegarlo. Così com'è l'unico in grado di spiegare il perchè di tanto interesse per nonna Bianchini e famiglia.