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‘Ndrangheta , punkabbestia e centri sociali preparano il Boia chi molla della movida selvaggi a

Creato il 09 giugno 2013 da Claudiober

I localari della ‘ndrangheta che gestiscono alcuni locali della movida selvaggia a  Milano  preparano la rivolta contro le  nuove ordinanze emesse dal comune di Milano. I boss del chupito non vogliono rispettare le nuove normative emesse dall’assessore al commercio D’Alfonso, che vieta la somministrazione in strada dopo le 24 di alcool: questo  significherebbe far  fallire   decine di bugigattoli irregolari,ex portinerie  e negozietti  trasformati  negli anni  in discoteche abusive e chioschi di superalcolici. ‘Ndrangheta , punkabbestia e centri sociali preparano il Boia chi molla della movida selvaggi a Un business di 10.000 euro a serata per locale. Diversi picciotti della Sacra Corona unita, della mafia di Rozzano, persino della Triade cinese ed ora della ‘ndrangheta hanno investito in questa attività commerciale   il sudato frutto di rapine, di attività di  usura, di  pizzo  e truffe.   Si sta  verificando  così una insolita alleanza tra navi scuola dell’antagonismo  chic , tossicomani punkabbestia e picciotti  : li unisce il no ai divieti di bere birra sui marciapiedi,  con un sì al diritto di ubriacarsi per strada. La rivolta verrà  pilotata dai boss ma sarà eseguita da punkabbestia e antagonisti chic . Alla prima multa contro i localari, scatterà il blitz degli antagonisti contro pattuglie dei vigili urbani , con  incendi di cassonetti, scasso di vetrine e danneggiamenti alle banche della zona.‘Ndrangheta , punkabbestia e centri sociali preparano il Boia chi molla della movida selvaggi aUn nuovo movimento di Boia chi molla gestito però dalla ‘ndrangheta che non vuole perdere questo business miliardario nel centro di Milano : il consumo di chupito tra i minorenni . Un business  in continua ascesa:e,  accanto, il più redditizio smercio  della cocaina tra i minorenni . Un mercato che D’Alfonso vuole stroncare, costringendo gli ubriachi e i balordi della movida selvaggia a stare  dentro ai locali dopo le 24.
E’ una ordinanza astruta, quella di D’Alfonso, quasi leninista. I locali  gestiti dai picciotti della malamovida  sono estremamente piccoli , dai 10 ai 30 mq, e questi esercizi  fallirebbero( tra gli applausi dei residenti insonni)  se i clienti fossero obbligati a consumare nei ristretti ambienti..Da qui l’idea dei boss di fomentare la rivolta giovanile, strumentalizzando i …”gggiovani”.  Usare punkabbestia ,bambini di Satana e antagonisti tossicomani per scatenare la guerriglia notturna alle Colonne di san Lorenzo all’insegna di “Milano deve vivere di notte” e “spazi di giovani”. Beceri slogan che nascondono un business criminale.Il centro sociale chic Il Cantiere ha appena occupato uno stabile in piazza Sant’Eustorgio e si prepara alla  rivolta: larghe intese  tra antagonisti e picciotti.Sarà una estate caldissima.

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