Gli inglesi lo chiamano sword and sandal (letteralmente spada e sandalo), ma è comunemente come peplum che conosciamo quel sottogenere dei film storici in costume racchiudente sia i prodotti d’azione che quelli fantastici ambientati in contesti biblici oppure nel periodo Greco o Romano.
Sottogenere che in Italia ha avuto inizio nel lontano 1911 con La caduta di Troia,
Con il mitico Christopher Lee impegnato a concedere anima e corpo al malvagio Lico, ne è protagonista Reg Park nei panni del forzuto eroe del titolo, il quale, nel tentativo di recuperare una pietra dai miracolosi poteri e salvare l’amata Deianira alias Leonora Ruffo, penetra all’interno dell’Averno affiancato da Teseo e dal goffo Telemaco, rispettivamente con le fattezze di Giorgio Ardisson e del comico Franco Giacobini.
A quest’ultimo, infatti, in mezzo a fumosissime atmosfere e pesanti massi pronti ad essere sollevati a mani nude e scagliati, spetta il compito di fare da spalla ironica ai due muscolosi eroi, che lasciano quasi avvertire tra loro la presenza di una certa omosessualità latente.
Nel corso di settantanove minuti di visione (non ottantuno come erroneamente riportato sulla fascetta) che, datati 1961 e dispensatori di un mostro di pietra e morti viventi svolazzanti nel campionario di pericoli da affrontare, sono qui impreziositi da una sezione extra rappresentata da una galleria fotografica e dal documentario Teseo al centro della Terra, con interventi del già citato Ardisson e del critico cinematografico Fabio Melelli.
Lo stesso Melelli che prende la parola insieme a Kirk Morris (all’anagrafe il veneziano Adriano Bellini)
Realizzato da Riccardo Freda nell’anno successivo a quello dell’esempio baviano, apre nel XVII secolo in Scozia, dove, accusata di stregoneria e condannata al rogo, in punto di morte una donna lancia una maledizione su tutto il villaggio e, in particolare, sul giudice che ne ha deciso il destino.
E prosegue un secolo dopo con Maciste (Morris, appunto) che, in seguito all’ingiusta condanna al rogo di una ragazza in luna di miele omonima della strega giustiziata e sospettata di fatti strani che accadono nel villaggio, decide di scendere negli inferi con l’intento di mettere per sempre a tacere la vera responsabile di tutto.
Segnando soltanto l’inizio della movimentata avventura che, comprendente nel cast Andrea”Venere imperiale”Bosic e la sexy Hélène Chanel già vista nel precedente Maciste alla corte del Gran Khan, sguazza in maniera divertente tra combattimenti con fauna assortita (da un leone a un lungo serpente), un incontro con un ciclope ed uno con Prometeo, la cui punizione lo vuole eternamente prigioniero e torturato da un’aquila che provvede a divorargli il fegato ogni volta che gli ricresce.
Preparate i bicipiti!
Francesco Lomuscio