Magazine Società

NEL 2010 è STATO REVOCATO IL 23% DELLE PENSIONI D’INVALIDITà. LA MAGGIOR PARTE NEL SUD ITALIA.

Creato il 21 febbraio 2011 da Madyur

Nel 2010 l’Inps ha revocato il 23% delle pensioni d’invalidità civile controllate , quasi una su quattro. Nel 2009 furono l’11%.Il forte aumento è dovuto ad un affinamento del campione verificato, effettuato nelle aree sensibili dove avevano evidenziato i maggiori tassi di revoche nel 2009. Sono aree delle quali di solito arriva il più alto numero di domande di pensione d’invalidità.

inps

L’anno scorso il programma di verifiche prevedeva 100 mila controlli a campione : significa che le persone con una pensione d’invalidità e/o assegno di accompagnamento vengono chiamate dall’Inps per una visita di controllo. Nel 2009 sono stati ben 200.000 i controlli effettuati. Quest’anno saranno 250 mila e gli stessi nel 2012. Alla fine , in 4 anni, l’Inps avrà controllato 800.000 pensioni su un totale di 2,9 milioni. L’obiettivo è revocare le false pensioni e deterrenza , spaventare chi vuol fare il furbo.

Le verifiche ,oltre a scoprire i falsi invalidi, servono per vedere se la persona alla quale a suo tempo è stato riconosciuto l’assegno ha ancora i requisiti necessari poiché la patologia potrebbe essere curata e soprattutto perché le Asl, che in passato avevano poteri decisionali, potrebbero essere state generose nella concessione dell’assegno.

In base alle prime elaborazioni dell’Inps sulle verifiche 2010 in testa alle Regioni con il più alto numero di revoca delle prestazioni ci sono Sardegna (53%) , Umbria (47%), Campania (43%) , la Sicilia (42%) e la Calabria (35%). A livello provinciale spiccano Sassari con il 76%, Cagliari ( 64%) , Napoli (55%) , Perugia ( 53%) , Benevento (52%). A Milano c’è stata revoca per il 3%, mentre a Roma non ancora definitivo siamo al 26%.

Le procedure per le pensioni d’invalidità avviene per via telematica e il potere decisionale spetta all’Imps, un tempo era solo lo sportello pagatore. Adesso le commissioni delle Asl dovrebbero essere integrate da un medico dell’Inps. Ma questo per ora avviene solo per metà dei casi, dato che le Asl non sono obbligate a farlo. Quindi spesso il richiedente viene chiamato dall’Inps per un’ulteriore visita dell’Inps. Anche a causa della “incomunicazione” tra Inps e Asl i tempi di liquidazione della pensione d’invalidità sono lunghi.

L’obiettivo dell’Inps è arrivare a 1w20 giorni, ma nel 2010 la media è ancora un anno. Le domande comunque sono scese del 17% nel 2010, rispetto al 2009. Se dettagliamo e controlliamo per Regioni vediamo che per la Campania sono diminuite del 27% , Molise del 39% , in Puglia del 35%( la Sicilia tiene duro con il suo –1%).

Nessuno si fa illusioni. L’Italia è un paese vecchio, e i non autosufficienti continueranno a crescere. I pensionati di invalidità civile erano 2,6 milioni nel 2006 , nel 2010 sono aumentati quasi di mezzo milione. La spesa è aumentata da 13 a 16 miliardi ( tre quarti vanno a indennità di accompagnamento). L’importante, dicono all’Inps, che i soldi vanno a chi ne ha diritto. Inoltre si apsttea una maggior comunicazione con le Asl. Su 1,8 milioni di domande presentate nel 2010, solo 900 mila sono state esaminate dalle Asl e di queste appena il 20% è arrivata per via telematica mentre il resto arriva per via cartacea.

Non solo. Una pratica su due di quelle trasmesse dalle Asl vengono corrette dall’Inps, che ne diminuisce la prestazione o la toglie dopo aver fatto i suoi controlli. Anche qui il dettaglio Regioni è importante . Viene corretto il 68% delle prestazioni della Puglia , mentre solo il 29% da quelle dell’Emilia Romagna.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :