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Nel mondo che galleggia

Creato il 18 maggio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Storie. Sono  tante, troppe, a grandi schermi, nell’era del terrorismo mediatico e psicologico. Sangue, guerre, primavere rivoluzionarie e inverni culturali, meeting internazionali che cambieranno le cose, o le faranno restare semplicemente uguali. 

Questa è la storia di un altro mondo. Di un sogno, di una riflessione. Di un mondo leggero e leggiadro. Un mondo che galleggia. Sono un’idealista? Credo di si.

di silcardascia

Nel mondo che galleggia non esistono nazioni ma persone.

Non esistono cittadinanze né passaporti né visti né embarghi. No bordi né confini. No razze né definizioni. Ci sono solo pezzetti di terra dove il giorno dura più della notte, e pezzetti di terra dove la notte dura più del giorno. Ci sono persone a cui piace il caldo e persone che preferiscono il freddo. Nord e sud. Est e ovest. Punti cardinali che servono solo a determinare la direzione del sole, non quella di un mondo di serie A e uno di serie B.

Nel mondo che galleggia non esistono le nazioni unite ma popoli auto-pensanti.

Non ci sono risoluzioni votate da cinque signori con cravatta e diritto di veto. Non esistono bombe lanciate in nome di concetti svuotati e riempiti di tracotanza. E neanche pacchetti preconfezionati di democrazia e svenduti al prendi cinque e paghi uno. Non ci sono peacekeeper-building-antiwar-destruction-reconstruction. Non esistono i signori della guerra e neanche quelli della pace. Esistono signori che si fanno i fatti loro. Perché di Sailor Moon e Batman ne è già piena la finzione.

Nel mondo che galleggia non esistono religioni ma amici immaginari.

Li puoi creare tu a tuo piacere. Ci puoi parlare, ti ci puoi sfogare, li puoi anche vestire, come le barbie. Ma poi li custodisci dentro di te perché ne sei geloso. Perché in fondo sono parte del tuo io e rappresentano un pezzetto di quell’intimità che non vuoi condividere con altri. Non ci sono luoghi pubblici dove ci si incontra con gli amici immaginari. Non ci sono istituzioni, case comuni, piazze gremite o vecchi e ricchi signori che puzzano di naftalina e decantano pace . Ci sono luoghi caldi e appartati, alcove fatte di anime e corpi.

Nel mondo che galleggia non ci sono opinioni ma idee.

Le idee sono appese alle nuvole, allacciate a fili di seta che danzano nell’aria. Chi salta nel vuoto le può afferrare, stringere nelle mani e disintegrare. Idee che si distruggono in atomi di atmosfera, che si respirano a polmoni aperti, che si ricongiungono alla materia di cui sono fatte. Sogni, ambrosia, spazio.

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Nel mondo che galleggia non ci sono mestieri ma passioni.

Le passioni vengono coltivate in ampi giardini lunghi quanto l’orizzonte e larghi quanto il mare. Nessun pesticida, nessun veleno. Le passioni crescono spontaneamente. Un po’ dritte un po’ storte, un po’ curve, un po’ vaghe. In primavera i giardini delle  passioni germogliano di frutti rossi e succulenti. Dolci e succosi. Sugli alberi, sui prati. Tappeti setosi. Iride di colori.

 Nel mondo che galleggia non esiste mediocrità ma modestia.

Non esistono bassezze né squallide battute. Non ci sono uomini che si fanno da sé né donne che si fanno fare da uomini fatti da sé. Esiste la modestia dell’attesa, quella del sapersi costruire mattone per mattone. Quella curiosità di imparare, quella fiaccola da accendere, quella luce da individuare e da seguire.

 Il mondo che galleggia è una palla in mezzo al mare.

Fili nascosti di idee, passioni, persone, affinità tengono la palla in equilibrio. Rompi un filo e la palla affonda nel mare. Tutto cambia colore, spessore e odore. A testa in giù. Ma tutto resta  perfettamente bilanciato.

Il mondo che galleggia è come quello di Lavoisier: nulla si crea e nulla si distrugge. Tutto si trasforma. Tutto rimane.

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