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Nell’Alto Vastese la migliore qualità dell’aria della Provincia di Chieti

Creato il 02 dicembre 2013 da Altovastese

muschi-e-licheni-jpeg-2_jpg_200852222538_muschi-e-licheni-jpeg-2Lo attesta il biomonitoraggio del Mario Negri Sud sui licheni

Nel 2012 la Fondazione Mario Negri Sud ha pubblicato i dati del Biomonitoraggio per la provincia di Chieti. Lo studio ha utilizzato l’Indice di Biodiversità Lichenica (IBL), un sistema di monitoraggio che permette di valutare e monitorare la qualità dell’aria attraverso il censimento delle specie di licheni presenti in una data area.

Lo studio ha evidenziato che i livelli più alti di naturalità si riscontrano nel settore a sud dei Monti dei Frentani, al confine con il Molise, in particolare tra Schiavi d’Abruzzo e Pietrabbondante.

Nello studio si legge che “L’area costiera evidenzia una situazione di alterazione alta, prevedibile vista la maggiore pressione antropica (esercitata dagli agglomerati urbani e dalla rete viaria), ed i più alti livelli di naturalità si riscontrano nel settore a sud dei Monti dei Frentani, al confine con il Molise (area lontana dalle principali arterie viarie ed a minore densità abitativa) e nell’area a SW compresa nel Parco Nazionale della Majella. In queste aree ad elevato livello di naturalità sono compresi più della metà (59%) dei Siti di Importanza Comunitaria individuati per la provincia.”

Per la sponda molisana del Trigno esiste il Biomonitoraggio della Regione Molise che è stato inserito nella “Relazione sullo stato dell’Ambiente della Regione Molise” pubblicata nel 2008.

La necessità di stabilire lo stato qualitativo della matrice aria in un territorio è divenuta un’esigenza sempre più impellente per gli enti pubblici attualmente deputati al rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, alla pianificazione territoriale ed al monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente.

In un territorio peculiare come quello della provincia di Chieti, una delle principali vocazioni è l’agricoltura di pregio, le cui esigenze sono in continuo conflitto con quelle del settore industriale che, circoscritto per lo più ad aree limitrofe alla costa, ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo. Ciò rende pressante la necessità di stabilire il livello qualitativo delle matrici ambientali al fine di monitorarne le variazioni. A questo scopo sono stati utilizzati come biomonitors i licheni.

indice niodiversità lichenica provincia di chieti
I licheni, risultato della relazione simbiotica tra un fungo e un’alga, sono grado di ricavare quasi esclusivamente dall’atmosfera le sostanze necessarie alla sopravvivenza. Tale simbiosi, a causa di alcune peculiari caratteristiche biologiche, risulta particolarmente sensibile agli stress ambientali, ed è perciò spesso utilizzata per rilevare modificazioni a carico della matrice aria poiché fornisce risposte misurabili alle alterazioni della qualità dell’aria, consentendo di definirne lo stato ed il trend evolutivo.

Nell’ambito dello studio sono state censite in totale 27 stazioni ed effettuati 324 rilievi su 81 forofiti appartenenti al genere Quercus. Ciò ha permesso di determinare 79 taxa lichenici e di calcolare, per ogni stazione, il valore dell’IBL. Per alcune specie rilevate è stato ampliato, grazie a questo studio, l’areale di distribuzione nazionale; in particolare Piccolia ochrophora,specie poco conosciuta nel versante adriatico della penisola, è risultata nuova per la regione (CAPORALE e PAGLIANI, 2010) e Pachyphiale carneola (Ach.) Arnold ha mostrato una distribuzione peculiare nella regione che meriterebbe ulteriori approfondimenti.

English version. Biomonitoring of air quality in the province of Chieti: the Lichen Biodiversity Index (IBL).
Since its publication by the National Agency for Environmental Protection, the experts advocated a large-scale application of the Lichen Biodiversity Index (IBL) method in Italy. Despite that, after more than 10 years, the application on the territory of this methodology is far from being homogeneous. In particular, the Abruzzo region (Central Italy) is almost unknown because of the morphological characteristics and the difficulty to translate the results due to inadequate lichenological knowledge.
This study allows to fill, in part, these gaps by adopting a more limited territorial approach that considers only the province of Chieti. This province summarizes environmental characteristic of the entire region: mountain areas, hilly and coastal environments with different anthropic pressure. As part of the study, a total of 27 stations were surveyed and 324 surveys of 81 trees belonging to the genus Quercus were conducted. This allowed to determine 79 taxa and calculating for each station the IBL value. The index values range from a minimum of 24 to a maximum of 211 and the resulting maps of distribution show a positive correlation between IBL and altitude, with an approximate trend from NE to SW. The coastal area shows a high state of deterioration, while the area south of the Monti dei Frentani shows a high degree of naturalness.
Using the same scale of interpretation was possible to compare data collected with the adjoining territory of Molise, showing a good spatial continuity.

Ringraziamenti. Lo studio è stato condotto da Stefania Caporale, Federica Piccoli, Marzia Marrone, Roberto Calabrese, Nicola Celli, Marcello Desiderio, Tommaso Pagliani della Fondazione Mario Negri Sud. In particolare si ringrazia la D.ssa Stefania Caporale per le informazioni fornite.

NOTE. L’Istituto Mario Negri Sud ha curato anche la realizzazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Trigno Sinello, importante documento disponibile in pdf al seguente indirizzo: http://www.altovastese.it/economia/rapporto-sullo-stato-ambiente-del-trigno-sinello-documento-fondamentale-per-il-vastese/

DOWNLOAD: Biomonitoraggio sui licheni del vastese P20_Caporale Licheni Chieti


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