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Nella mente di un'anoressica

Da Psychomer

Nella mente di un'anoressica: blog pro anaLa nascita di più di 300 blog pro ana, ovvero di ragazze che dichiarano di seguire la "filosofia" dell'anoressia è un fenomeno nuovo, che porta con se conseguenze discutibili. La filosofia pro ana divulga tra i blog il credo pro ana, i dieci comandamenti pro ana, i motivi e i trucchi per non mangiare e il modo in cui non destare sospetti in famiglia. Potete trovare tutto ciò nella ricerca condotta da A. Giovannini sul nascente fenomeno pro ana nei web spaces. Io ho scelto di non divulgare ulteriormente questa filosofia, perciò nel mio articolo troverete citazioni prese dai blog.
Quali conseguenze, quindi, a seguito della nascita e della diffusione dei blog pro ana?
1) Inanzitutto, viene meno la segretezza dei sintomi, in quanto il blogger tiene aggiornato quotidianamente il suo DA ovvero il programma giornaliero dei cibi da mangiare, delle calorie degli stessi e dell'attività fisica da portare a termine. Si tratta di ua sorta di diario personale che però, piccola differenza, viene reso pubblico in internet. Decisamente un grido di aiuto al mondo, per quanto loro chiedano, a chi non è d'accordo, di evitare di commentare i post.
Ecco un esempio dal blog anorexia nervosa : “A cena, in un raptus di follia, ho fagocitato 500 gr di pomodori conditi con sale e aceto. Senza olio ma è una magra consolazione. Mezzo kg (MEZZO KG!!! MA VI RENDETE CONTO???) di pomodori da insalata: sono quasi 150 calorie!! Poi sommate alle fragole e al fruttosio nel solito caffè... oltre alla lattina (solo una, ma cosa conta, dopo aver mangiato mezzo chilo di pomodori) è una catastrofe. Per fortuna sono comunque sotto le 400 calorie. Alcuni definiscono il vivere con meno di 400 cal al giorno starvation. A me capita davvero di rado di arrivare a 400 cal... e quando mi capita, o mi ci avvicino solamente, come oggi... bhè... è un dramma a cui bisogna cercare di rimediare, con esercizio fisico straordinario e digiuno totale. Domani spero di riuscire a bere solo acqua, o al massimo la solita Coca cola light.”
2) Le bloggers pro ana chiedono e si scambiano consigli sui comportamenti restrittivi più efficaci: come vomitare, come bloccare la sensazione di fame, quali cibi è meglio mangiare per ridurre le calorie, come motivare la propria scelta, quali esercizi compiere per tonificare una parte del corpo e molto altro ancora….
3) Il punto più cruciale è che tramite internet si crea una rete di sostegno morale che rafforza le ragazze nel proseguire sulla strada con pochi cedimenti. “Facciamoci forza insieme...vi prego..ho un disperato bisogno d'aiuto...sto tradendo ana più del previsto...che palle...cibo di merda...lo odio...se a chiunque di voi serve conforto e aiuto...anche per qualche trucco...non esitate a contattarmi...un bacio grandissimo” scrive Pro ana per sempre.
La segretezza dell'identità è tutelata e allo stesso tempo si pensa di aver trovato dei veri amici che condividono la stessa filosofia di vita. Sfogliando i blog pro ana mi è sembrato di trovarmi in un gruppo di auto mutuo aiuto, in cui ogni post è commentato anche 60 o 90 volte, in modo da sostenere la pseudo amica blogger pro ana in un momento di cedimento della malattia. Dal blog verso la perfezione: "ciao raga mi sn presa una lunga pausa di riflessione x capire se ana è quello che voglio davvero e ho preso una decisione. Si ana è quello che voglio. Quindi da adesso in poi devo dimagrire e alla grande i 40 kili devo raggiungerli sono ben voluti tutti i consigli.
ps grazie tanto per esservi preoccupati per me siete dei tesori. kiss kiss. ciao.
Non scriverò molto perchè devo fare molta attenzione in casa e non è molto semplice."

Scrive Agostino Giovannini in una ricerca sul fenomeno pro ana: "L’insorgere di un bisogno relazionale in soggetti, affetti da patologie DCA, che navigano nei siti Pro Ana, può associarsi allo sviluppo di identità gruppali, di carattere anoressico/bulimico, che possono avere prevalenza sull’identità delle persone stesse. L’adesione a questa identità, Pro Ana, può comportare un accentuarsi del rifiuto delle cure, poiché nelle terapie, l’identità anoressica è patologica.
Un possibile rischio può verificarsi in soggetti dalla personalità fragile (come possono essere gli adolescenti), in cui un DCA non è conclamato. Tali soggetti navigando, interagendo e leggendo i molteplici rinforzi alla patologia potrebbero sviluppare un DCA come adesione emulativa."


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