Questa volta vi proponiamo una meta insolita alle pendici delle Prealpi varesine. Siete pronti? Armataevi di caschetto, frontale, scarpe da trekking e copritevi bene perché stiamo per scendere nella profondità della grotta Remeron di Comerio (Va).
Già conosciuta e localizzata all’inizio dell’Ottocento non era mai stata esplorata dagli abitanti del luogo, per timore dei quel che poteva nascondersi al suo interno. Si deve aspettare che Luigi Vittorio Bertarelli, – esploratore su due ruote, speleologo, apostolo del turismo in Italia tanto da essere uno dei fondatori del Touring Club Italiano – arrivasse a Comerio una mattina d’agosto del 1900 in sella alla sua bicicletta per rendere noto al pubblico l’interno di questa straordinaria meraviglia della natura. Visitabile dal 1914, grazie alla posa di un impianto all’acetilene che la illuminava e delle opere murarie che la rendono ancora oggi percorribile agevolmente, l’interno della grotta è uno spettacolo che lascia letteralmente senza fiato le centinaia di visitatori che la visitano ogni anno.
Per tutti i dettagli sulla conformazione geologica di questo luogo affascinante e per farvi un’idea della sua grande estensione vi rimando al sito degli Amici della grotta Remeron.
La grotta è aperta al pubblico senza necessità di prenotazione secondo il calendario. Negli altri giorni è prenotabile sul sito o al numero 339 70 44 152. Il costo dell’ingresso è di 1 euro a persona, gratuito sotto ai 14 anni.
Potete raggiungere la grotta lasciando l’auto nell’ultimo punto consentito, in frazione Mattello, e percorrendo il sentiero 12 del Parco Nazionale del Campo dei Fiori per circa1700 metri e un dislivello di 250 metri (trovate tutte le informazioni sul sentiero qui).
Per rimanere aggiornati sulle aperture seguite la pagina Facebook Grotta Remeron e il profilo Twitter @GrottaRemeron.
Se siete curiosi di leggere il resoconto della prima discesa di Luigi Vittorio Bertarelli vi rimando al volume Insoliti viaggi. L’appassionante diario di un precursore, edito dal Touring Club Italiano nel 2004 in cui è contenuto il reportage d’epoca Tra Varese e Gavirate: la grotta dei Remeron. Buona lettura.
Il consiglio gourmet
Se la discesa in grotta vi avesse fatto venire un languore, in centro a Comerio, Via G. Garibaldi, 3 , trovate, una corte dai muri spessi, il ristorante Movida (http://www.ristorantemovida.it/ tel. 0332 74324). Molto piacevole nel suo caldo arredamento rustico, offre il meglio di sé in estate quando è possibile mangiare nel cortile tra piante, particolari in pietra e ringhiere in ferro battuto, tutto rigorosamente d’epoca.
Oltre all’ambiente il locale è consigliato per la cucina che attinge ai prodotti del territorio, senza trascurarne la stagionalità, sperimentando nuovi sapori e abbinamenti e proponendo ricette tradizionali rivisitate e non. Esplorando il menu scoprirete che per ogni piatto è indicato il vino in abbinamento, proposto al calice. Non trascurabile l’attenzione per i celiaci, con la possibilità di degustare piatti studiati per le loro problematiche.
Nel rispetto della stagionalità e dei prodotti locali il menu da quattro portate che abbiamo scelto era, tra aprile e maggio, a base di asparagi bianchi di Cantello (Va): cappuccio di asparagi con frollini al Parmigiano, una sontuosa carbonara con asparagi, i classici asparagi milanese, ossia al burro con uovo all’occhio di bue e per finire un insolito tortino di nocciole con asparagi canditi. Buon appetito!