Interno giorno, momento colazione, finestra aperta, cagnetto da balcone che abbaia, il suono delle onde che si infrangono sulla spiaggia.
Lui e Lei con una fetta di pane e marmellata in mano, una tazza di mate fumante posata a fianco al piatto di yogurt e frutta. Sullo schermo dei MacBook, nero quello di Lui, azzurro quello di Lei, scorrono le notizie del giorno.
Cariño, non hai la sensazione che il computer ci distragga l'uno dall'altro? - chiede Lei mentre controlla la posta in arrivo.
Dici? Ma no dai, siamo qui, vicini vicini a fare colazione insieme. - risponde Lui mentre fra zapping fra le notizie del Washington Post e quelle della stampa iberica.
Sospiro di sollievo da parte di entrambi.
Oh, guarda un po' che articolo interessante, cosa ne pensi? - chiede Lui leggendo il titolo di un articolo su " Le ferite emozionali dell'infanzia che persistono quando siamo adulti ".
Passami il link in chat che lo leggo - risponde Lei.
E i link all'articolo compare lampeggiando sulla finestrelle della chat Gmail.
Pausa. I cani zittiscono, ma le onde del mare continuano a scorrere.
I due lasciano la fetta di pane e marmellata, si guardano negli occhi e lo riconoscono.
Abbiamo un problema.