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Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser qui

Creato il 27 giugno 2015 da Valeskywalker @valeskywalker
Continua il nostro acclimatamento nella vita lenta della piccola cittadina dove abitano in questa fase della vita i miei genitori, nonche' nonni delle Ice.
Giro a piedi ogni giorno con appesa al collo la macchina fotografica.
- Signora, sta facendo delle foto di qui?
Il tono e' sorpreso ma rispettoso: ora che tutti scattano coi cellulari, una macchina fotografica dona l'aurea del reporter professionista.
Cosa ci sara' mai da fotografare in questa cittadina che mai ispiro' la sottoscritta, prima di finire in quel di Houston?
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser qui
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser quiOgni giorno passeggiamo per le stesse stradine di ciottoli, porfido, lastroni: mentre le bambine saltano giocando tra le forme geometriche o facendo passi lunghi lunghi per non pestare le linee, io appoggio ogni piede pensando com'e' liscio! com'e' accogliente! Dovevo arrivare fino a Houston per scoprire che si possono amare i marciapiedi e i manti stradali, nonostante non abbiano la stessa reverenza ed attenzione che si rivolge ad altri elementi architettonici come le guglie, i grattacieli o le bifore. Anni a studiare sull'Adorno D'Anna,  nessuna menzione della liscita' dei piazzali su cui si ergono le chiese, della trama dei viali intervallati dai monumenti, del granito sotto gli archi.
Le nostre voci fanno l'eco tra vicoli e porticati, rimbalzando tra muri intonacati di rosa, albicocca, zabaione.
Scorgo piccoli dettagli liberty, medievali, neoclassici. Veri, non di riporto. Sopravvissuti a volte, ben tenuti altre. Ma ci sono, c'erano, ci saranno. Questa certezza e' per me confortante, specie da quando sto dall'altra parte dell'Atlantico e mi manca riempirmi gli occhi giornalmente della bellezza urbana italica e varsaviese o almeno della bellezza naturale del paesello francosvizzero.
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser qui La bellezza autentica, non importata, non copiata, non riprodotta ma sentita e creata da qualcuno in carne e ossa, che si ritrova in tutte le manifestazioni estetiche del  piccolo mondo quotidiano che ci circonda, dai monumenti ai luoghi di culto agli esercizi commerciali.
Guarda mamma, una panetteria vera!
Anche le vetrine qui racchiudono tanti livelli di questa bellezza: i prodotti, la presentazione, la cornice. Che sia  un fruttivendolo,un colorificio, un negozio di scarpe: quel tocco vero che nessun negozio in franchising o studiato per sembrare come una panetteria francese o una pizzeria italiana o un sarto londinese, avra' mai.
I lussi di queste vacanze dai nonni sono tutte le possibilita' alla portata di un'ispirazione momentanea, mentre in altri luoghi diventano l'oggetto di logistica e strategia, e a volte non basta, perche' semplicemente certe cose non esistono e non si possono creare dal nulla, per quanto io non mi arrenda mai molto facilmente.
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser qui
Le bolle sul balcone, che a Houston non abbiamo (il balcone, non le bolle, naturalmente)
Le salsicce (senz'aglio) grigliate dal nonno.
Il Mercato
Le brioche ripiene dentro.
I finocchi belli rotondi e la salvia per i saltimbocca.
Un caffe' accompagnato dal garbo sorridente di Sara, la barista che davvero si ricorda di te quando ti chiede come stai, oggi.
Andare in edicola. Non il supermercato con la selezione di giornali, no, l'edicola per davvero.
Giocare con le tende di plastica sull'uscio dei negozi.
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser quiTutte quelle cose che rendono la qualita' della nostra vita, per certi versi, piu' alta di quella di chi abita in paesi meglio organizzati  e meglio gestiti. E che ci fanno tirare avanti, nonostante tutto, perche' siamo piu' capaci di  altri ad apprezzare le buone cose a compensazione di quelle che mancano.
Io non credo che questo sia un difetto, che faccia venir meno la motivazione a migliorare.
Credo semmai che la motivazione a migliorare diminuisca nelle persone che, a torto o a ragione, perdono fiducia in chi li circonda o in se stessi o entrambe le fiducie.
Vivendo tanti anni fuori ho scoperto che ben piu' che da noi, ci sono enormi fette di popoli che vanno dal terapeuta per imparare ad apprezzare, senza bisogno di berci prima sopra,  le piccole cose di ogni giorno come facciamo noi, milioni di persone che studiano per creare il bello che a noi viene  quasi a braccio, e tantissimi che amano il nostro senso per la battuta ma non riescono ad avere il nostro stesso ritmo, se non sono commedianti professionali.
Il tratto distintivo comune piu' bello che trovo nelle persone che chiamo italiani, e' il senso di umanita'.Piu' della cultura, piu' dell'ingegno.
Quel misto di compassione, comprensione, generosita', altruismo, saggezza spicciola, che non passa da grandi proclami ma da semplici gesti tra le persone.
Condividere questo senso di umanita' e' cio' che mi ha aiutato a mantenere i legami creati di persona, pur diventando poi l'amica lontana, a costruire legami tecnologicamente possibili con persone che ho incontrato di persona solo successivamente.
Che mi fa sentire concittadina quando lo ritrovo nel modo d'esser di chi incontro.
Che mi hanno insegnato il mio babbo e la mia mamma e cerco di insegnare alle mie figlie.
Neurorazzi 2015 #Estateuropea #Italia - Il senso di esser qui

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